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direttore Paolo Pagliaro

Landini o Colla,
la Cgil si rinnova

Landini o Colla, <br> la Cgil si rinnova

di Paolo Pagliaro

(21 gennaio 2019) In assenza di qualcosa che assomigli a un partito laburista, la Cgil sembra essere rimasto l’ultimo soggetto organizzato e diffuso della sinistra italiana. Ha 5 milioni e mezzo di iscritti e il fatto che quasi la metà siano pensionati non impedisce all’altra metà di essere comunque la rappresentanza più significativa del mondo del lavoro nel nostro Paese. Da oggi la Cgil tiene a Bari il suo 18esimo congresso, chiamato a eleggere il successore di Susanna Camusso che dopo 8 anni lascia la guida della confederazione. L’assemblea eletta dagli 868 delegati dovrà scegliere tra Maurizio Landini, 57 anni, ex leader dei metalmeccanici e Vincenzo Colla, 56 anni, ex segretario generale dell'Emilia Romagna. Grazie alla tv, gli italiani hanno più confidenza con Landini e con il suo approccio combattivo. Colla ha un alto indice di gradimento personale tra gli iscritti del sindacato.
Secondo alcuni osservatori, Landini – che ha contestato la riforma Fornero, i voucher e il jobs act - sarebbe sensibile alla politica sociale dei 5 Stelle mentre Colla – favorevole alle grandi infrastrutture e al patto con le imprese - sarebbe convintamente antigovernativo.
Ma è una distinzione grossolana, non fosse altro perché entrambi hanno sottoscritto lo stesso documento congressuale.
La partita che si gioca da oggi a Bari non riguarda solo la leadership della Cgil, ma il ruolo e il futuro che il sindacato intende ritagliarsi nella nuova stagione del potere che non prevede intermediari tra se stesso e il popolo.

(© 9Colonne - citare la fonte)