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BANFI: DI MAIO CONOSCE MIEI FILM A MEMORIA

BANFI: DI MAIO CONOSCE MIEI FILM A MEMORIA

“Sulle prime ho pensato a uno scherzo. Il signore che mi ha telefonato lunedì si chiama Giorgio Giorgi. Nell'avanspettacolo lavoravo con un attore che aveva lo stesso nome e mi sono detto `vuoi vedere che è un nipote che vuole fare teatro?’ Invece questo Giorgi è il portavoce del ministro della Cultura, che mi ha convocato da lui per comunicarmi ufficiosamente la nomina. Nell'incontro al ministero, Alberto Bonisoli mi ha detto solo che si trattava di una carica istituzionale all'Unesco, senza entrare nei particolari”, poi “mentre aspettavo il taxi sotto al ministero della Cultura e non vedevo l'ora di togliermi la cravatta, perché col mio collo alla ‘Modiglieni’ mi sentivo impiccato, arriva di corsa il ministro e dice ‘niente taxi, lei viene con me’. Di Maio aveva deciso di presentarmi subito, di fronte al governo”. Così Lino Banfi, in una intervista al Corriere della Sera, esprime ancora il suo stupore per la nomina a rappresentante dell’Italia nella Commissione Unesco. Spiega poi che a Conte “ho dato del tu per pugliesità e per romanesità, lui si è messo a ridere e si è detto onorato”. E Di Maio? “Lo avevo visto al festival di Venezia e mi aveva detto ‘interrogami pure, conosco tutti i tuoi film a memoria’. Poi, per i miei 82 anni, mi ha portato un mazzolin di fiori nella mia orecchietteria. Questo ragazzo mi ha commosso dicendomi ‘non me ne frega niente per chi voti, mi stai simpatico e ti voglio bene’”. E aggiunge: Sono tutti e due di ‘Bolzeno’ come me ed essendo meridionali hanno una forza camaleontica che sta diventando capacità politica. Di Maio ha 32 anni, ma si fa valere come un cinquantenne. Quando stanno insieme procedono in sincrono come le coppie affiatate, nella vita o in palcoscenico. Diamogli il tempo di fare e vediamo che succede”. Poi entra nel merito delle polemiche seguite al suo commento “basta plurilaureati”: “Non sono laureato, ma il teatro è cultura. Al ministro ho posto solo una conditio sine qua non. Gli ho chiesto se c'è l'obbligo dell'inglese perché non lo so parlare. Ho solo una laurea honoris causa in Scienze della comunicazione, ma non so se basta”, “Bonisoli mi ha detto ‘Banfi, lei è amato da tre generazioni e a noi serve qualcuno che abbia queste qualità’. Magari un giorno, da membro dell'Unesco, proporrò il nonno patrimonio dell'umanità. Anche se la parola membro non mi piace…”, “il ministro mi ha detto che posso proporre il mio paese come patrimonio del mondo. Canosa di Puglia lo chiede da anni perché ha degli ipogei di bellezza incredibile, delle tombe etrusche, egizie...”. Tombe egizie ed etrusche, è sicuro? “Comunque sono bellissime”. Alle Europee voterà per Di Maio o per Salvini? “Ho sempre votato l'uomo, mai il partito. Feci lo spot per Veltroni, sinistra vera, dicendo ‘questo raghezzo devo aiutarlo a diventare sindaco’, anche se si sapeva che avevo simpatie per un altro fronte. La gente mi ha sempre perdonato queste cose”, “ero liberale, ma ora sono vecchio. Non ho deciso come voterò e non dirò per chi. Comunque ci sono anche altri partiti, non solo Lega e M5S”. Dalla commedia sexy ad ambasciatore Unesco… “Se la vogliamo analizzare col senno del poi, è proprio una cosa socio-culturale e didattica. Io questa nomina me la merito in pieno. Ho cominciato da bidello e interpretato tutti i ruoli, fino al preside”. E Jerry Calà, Renato Pozzetto e Umberto Smaila? “Magari ha ragione Salvini. Tutti e quattro insieme potremmo far sorridere politici, che sono sempre ‘incazzeti’. Grillo è ancora oggi un grandissimo monologhista”. (23 gen - red)

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