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direttore Paolo Pagliaro

Reddito di cittadinanza
qualcosa si era fatto

Reddito di cittadinanza <br> qualcosa si era fatto

di Paolo Pagliaro

(23 gennaio 2019) Con l’arrivo del reddito di cittadinanza, conquista storica del Movimento 5 Stelle, verrà abolito il reddito di inclusione, conquista del governo Gentiloni.  Il passaggio delle consegne prevede due tappe: Dal 1° marzo il reddito d'inclusione non potrà essere più richiesto, mentre si potrà fare domanda per il nuovo reddito di cittadinanza. Da aprile il primo non verrà più riconosciuto, né rinnovato, mentre inizierà a essere erogato il secondo. I  due provvedimenti contro la povertà sono molto simili. Entrambi prevedono un beneficio economico, erogato mensilmente su carta di pagamento elettronica ed entrambi contemplano iniziative  per l'inclusione sociale e lavorativa, con l’obiettivo di superare la condizione di povertà. Questa mattina Italia Oggi analizza nel dettaglio le due leggi e giunge alla conclusione che– per quanto riguarda la logica che li ispira – il reddito di cittadinanza è  la fotocopia del redito di inclusione, di cui nei primi 10 mesi del 2018 hanno usufruito 378 mila famiglie. Ci sono naturalmente alcune differenze, come ad esempio l’aver affidato ai centri per l’impiego una competenza che prima era dei comuni. Ma la vera novità riguarda  la quantità delle  risorse messe in campo. Sei miliardi per il reddito di cittadinanza contro i due per il reddito di inclusione. Cinque milioni di persone potenzialmente interessate alla misura varata in questi giorni, 1 milione e 200 mila quelle che l’anno scorso hanno beneficiato del Rei.
L’importo mensile erogato col reddito di inclusione va da 187 a 539 euro. Quello promesso dal reddito di cittadinanza è di 780 euro che possono diventare 1.200 nei casi di maggior bisogno. Un'altra differenza tra i due provvedimenti è che la promessa del reddito di cittadinanza ha portato ai 5 Stelle la gratitudine e i voti di milioni di persone. Mentre l’approvazione del reddito di inclusione non ha portato niente al Pd, che nelle campagne elettorali si è occupato d’altro. 

 

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