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direttore Paolo Pagliaro

Obiettivo: rianimare
i centri per l’impiego

Obiettivo: rianimare <br> i centri per l’impiego

di Paolo Pagliaro

(28 gennaio 2019) Sul reddito di cittadinanza si possono avere opinioni diverse, ma è difficile negare che sarebbe un grande passo avanti se per poter assegnare il sussidio il governo riuscisse davvero a resuscitare e a far funzionare i centri per l’impiego, che sono la struttura attorno a cui gira tutto il meccanismo.
Si parte praticamente da zero. Nel 2017, infatti, solo lo 0,7% degli utenti che si è rivolta a un centro per l’impiego ha ricevuto un’offerta di lavoro e solo lo 0,3% si è visto offrire un tirocinio. Grazie a questa struttura pubblica è entrato dunque nel mercato del lavoro non più di un utente su cento.
D’altra parte fino a oggi i centri per l’impiego sono stati sotto-finanziati. Come ricorda oggi Wired, la Germania investe in questo servizio 3700 euro per ogni disoccupato, la Francia 1300, la Spagna 250, l’Italia se l’è cavata con 100 euro. Ora l’investimento aumenterà sensibilmente grazie all’assunzione di 10 mila cosiddetti “navigator” che dovranno aiutare chi cerca un lavoro a trovarlo, impegnandolo anche a frequentare un corso di formazione.
La selezione di questi “coach” si annuncia molto snella, per titoli e colloqui. È richiesta una laurea magistrale in economia, giurisprudenza, sociologia, scienze politiche, psicologia e scienze della formazione. Il governo si attende 50/60mila domande. Per i vincitori scatterà un contratto di collaborazione di 24 mesi e una retribuzione di 30mila euro lordi l’anno.
Scommettere sul fatto che si possa trovare un lavoro grazie alla formazione professionale è una grande sfida per un paese in cui l’87,3% di chi cerca un’occupazione lo fa rivolgendosi a parenti, amici e conoscenti.

(© 9Colonne - citare la fonte)