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direttore Paolo Pagliaro

Lavoriamo in pochi
e lavoriamo troppo

Lavoriamo in pochi <br>e lavoriamo troppo

di Paolo Pagliaro

Uno dei paradossi italiani è che lavoriamo in pochi ma lavoriamo troppo. Ce lo dicono i dati del 2° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, presentato oggi. Negli ultimi dieci anni il numero di occupati in Italia è diminuito dello 0,3%, mentre è aumentato dell’8,2% in Germania, del 7,6 nel Regno Unito, del 4,1 in Francia e del 2,5% nella media dell’Unione europea.
In compenso in Italia oltre la metà degli occupati afferma che negli ultimi anni si lavora di più, con orari più lunghi e con maggiore intensità. Più di 2 milioni di lavoratori dipendenti svolgono turni di notte, 4 milioni lavorano di domenica e nei giorni festivi, altri 4 milioni lavorano da casa oltre l’orario con e-mail e altri strumenti digitali. Quasi 5 milioni lavorano oltre l’orario senza il pagamento degli straordinari.
Ma sembra che lavorare stia diventando sempre di più un privilegio. Vent’anni fa, nel 1997, i giovani fino a-34 anni rappresentavano quasi il 40% degli occupati, oggi sono scesi al 22. Ed è come se l’Italia fosse composta da due paesi diversi, con il Sud che ha un tasso di disoccupazione triplo rispetto al Nord.
Un’altra differenza sempre più marcata è quella dei livelli salariali. Vent’anni fa lo stipendio di un operaio equivaleva al 46% di quello di un dirigente, oggi vale un po’ più del 40. Rispetto ai dirigenti, hanno perso 6 punti percentuali anche gli impiegati.
In sintesi: diminuisce il lavoro e crescono le disuguaglianze, ma noi ci occupiamo prevalentemente di immigrati.

(© 9Colonne - citare la fonte)