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Schiavone (Cgie): Italiani nel mondo contro il taglio degli eletti all’estero

Schiavone (Cgie): Italiani nel mondo contro il taglio degli eletti all’estero

“A fronte del risultato espresso dal Senato sulla riduzione dei parlamentari e per scongiurare il taglio della nostra rappresentanza, gli italiani nel mondo si aspettano, dai 18 parlamentari e dal sottosegretario per gli italiani nel mondo eletti nella circoscrizione estero, un soprassalto di autostima ed un’iniziativa politica unitaria per mantenere la quota prevista oggi nella costituzione. In questo difficile momento l’appartenenza partitica è subordinata agli interessi dei cittadini italiani all’estero”. Lo afferma in una nota Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, commentando l’approvazione - ieri nell’Aula del Senato - della proposta di legge di modifica costituzionale per la riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 e del numero dei senatori eletti da 315 a 200. La proposta di legge prevede anche lapidazione dei parlamentari eletti all’estero, che passerebbero dagli attuali 18 a 12. Secondo Schiavone “riconoscere la nostra giusta presenza quantitativa e qualitativa serve all’Italia per impedire di far parti uguali tra disuguali, ma soprattutto di far raggiungere ai disuguali gli stessi obiettivi degli uguali”.

A distanza di 13 anni dall’entrata in parlamento della rappresentanza eletta nella circoscrizione Estero, riflette il segretario generale del Cgie, “è frustante e incomprensibile ascoltare ancora pregiudizi, da parte di chi considera 6,000,000 di cittadini residenti all’estero alla stregua di una riserva indiana, nella quale a loro dire imperversano i brogli e gli imbrogli, e quindi abusivi e indegni di sedere in parlamento”. “Come sono ingiustificabili - prosegue Schiavone - le dichiarazioni di alcuni dei 18 parlamentari eletti nella circoscrizione estero, in palese contrasto con il mandato di rappresentanza conferitogli per tenere vivo e saldo il legame tra le comunità italiane all’estero e il Bel Paese e esercitarlo per rinnovare gli aspetti culturali, economici e commerciali dell’Italia nel mondo”. “Nel dibattito al Senato è emerso che la presenza in parlamento di un numero adeguato di eletti nella circoscrizione estero è sopportata e tollerata, non sembra scontata, tanto ovvia che sembra scandalosa, sovversiva, scomoda perché toglie posti ai partiti nazionali, mentre é certamente innovativa persino al giorno d’oggi, in un’epoca in cui in Europa sono scomparse le frontiere e i muri e gli italiani all’estero esercitano un fascino e una tendenza di promozione del nostro paese”, conclude Schiavone. (Red - 8 feb)

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