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direttore Paolo Pagliaro

“IN EUROPA I POPOLARI
RESTANO IN TESTA”

“IN EUROPA I POPOLARI <BR> RESTANO IN TESTA”

“I sondaggi più recenti dicono che il Partito popolare è ancora saldamente il primo partito europeo”. Così al Corriere della Sera Antonio Tajani replica al premier Conte che ha definito gli attacchi alla politica del governo un “canto del cigno” dei vecchi partiti. Tajani polemizza inoltre sull’analisi del premier che ha negato l'isolamento dell'Italia in Europa. “Se litighi con tutti – dice il presidente dell’Ue - è difficile non essere isolati. La visita del vicepremier in Francia per incontrare la parte più violenta e sovversiva dei Gilets jaunes è come se il suo omologo francese venisse da noi per parlare con gli anarco-insurrezionalisti che hanno assaltato il carcere di Torino. Questo è inaccettabile per tutti i Paesi europei. Nei confronti della Francia l'Italia ha molte ragioni, da Fincantieri alla Libia, ma così si passa dalla ragione al torto per un capriccio politico. Tant'è che il capo dello Stato è dovuto correre ai ripari. Occorre essere fermi sulle cose importanti, ma non si può appoggiare chi tira le molotov o vuole la guerra civile. II risultato è che siamo in cattivi rapporti con tutti e non portiamo a casa alcun risultato concreto. La forza è determinazione, prestigio, costanza. L'ho detto a Conte: l'Italia deve essere più presente a Bruxelles”. Che ne pensa della polemica interna al governo sulla Tav? «A differenza di quanto dice il ministro Toninelli, la Torino-Lione non è come la Roma-Pescara. È parte di un corridoio europeo che collega tutta la nostra Penisola dal Sud in su con l'Est e il Centro Europa. Quindi è fondamentale per lo sviluppo, il commercio, il turismo. L'approccio dell'analisi costi-benefici dei cinque tecnici no Tav è provinciale. Manca totalmente una visione. Quando Cavour nell'Ottocento realizzò il Frejus non pensò ai costi-benefici ma a un'Italia aperta al mondo”. (15 FEB / red)

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