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Comitato venezuelani in Italia:
'Il mondo apra gli occhi'

Comitato venezuelani in Italia: <br> 'Il mondo apra gli occhi'

“In Venezuela si vive il terrore”. Non usa giri di parole Carlos Gullì, portavoce del "Comitato Rappresentanza Venezuelani in Italia" per descrivere “la drammatica situazione che sta attraversando un Paese che per troppo tempo è stato dimenticato”. Il giornalista italo-venezuelano parla a 9colonne delle iniziative portate avanti dal Comitato “per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema tanto delicato quanto complesso”: “Solo qualche giorno fa abbiamo inviato una lettera all’alto rappresentante dell’Unione Europea per le Relazioni Estere e Politica della Sicurezza, Federica Mogherini per avere dei chiarimenti.  Ora come non mai – aggiunge -  dobbiamo far sentire la nostra voce. E’ necessario che il mondo apra gli occhi. Siamo di fronte a una catastrofe umanitaria. Il Venezuela vive un vero e proprio dramma. Vive la miseria. Non possiamo uscire da soli da quella che è una tirannia: abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, un aiuto che deve andare aldilà dei colori politici”.

LE ELEZIONI Quello che il Comitato mette in discussone è che l’Europa pensi di “ripristinare la democrazia, attraverso elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili: questo per noi è pura utopia – dice Gullì -  l’uso della violenza, inflitta al popolo dalla polizia di Maduro e dai gruppi armati irregolari allo scopo di intimidire, colpire e in più di un’occasione uccidere civili inermi, con utilizzo di armi da guerra, sono l’evidenza che in Venezuela non vi è alcuna possibilità di organizzare elezioni libere e democratiche”. Per Gullì inoltre è importante  “che venga fatta una corretta informazione e che venga raccontata la verità: in Venezuela si muore anche per un banale raffreddore. Perché non ci sono medicine, neppure una tachipirina. Non si può più perdere tempo, non si può più rimandare. Ogni giorno ci sono bambini che muoiono per malnutrizione. Qui non parliamo più di politica parliamo di umanità”.  

CRISI E SOLIDARIETA' Carlos Gullì, che lunedì incontrerà a Roma degli esponenti politici per meglio illustrare quanto sta accadendo in Venezuela ci tiene a sottolineare dei numeri: “I funzionari che hanno lasciato l'esercito di Maduro sono diventati oggi 567.  Vi sono poi detenuti politici, sottoposti a torture spietate che in alcune occasioni si sono concluse con la morte. Il Paese affronta una penuria di medicine e strumenti di cui i medici hanno bisogno, che raggiunge l’80%, secondo le statistiche della Federación Farmacéutica Venezolana”. E a proposito di medicine e farmaci aggiunge: “Oggi dobbiamo ringraziare per il sostegno e l’aiuto Alionlus”: il progetto Ali per Venezuela sviluppato dall’Associazione Latinoamericana in Italia alionlus, Ass. Alma Criolla e Ass. Chaikhana (Italia) in alleanza con il Programa de Ayuda Humanitaria para Venezuela Inc. (USA) prevede la raccolta di farmaci e presidi sanitari da spedire in Venezuela, dove vengono distribuiti gratuitamente attraverso il sistema Caritas, Strutture Sanitarie Ospedaliere e le organizzazioni di volontariato senza fini di lucro.  Il portavoce del “Comitato Rappresentanza Venezuelani in Italia” solleva poi un’altra questione: “Come più volte ribadito, dal 10 gennaio scorso, in base alla Costituzione venezuelana, Nicolás Maduro non è più il Presidente del Venezuela. Il governo italiano ha dichiarato illegittimo il secondo mandato di Maduro. Secondo la Costituzione venezuelana, se il nuovo presidente non ratifica la nomina dei diplomatici nominati dal presidente illegittimo, con autorizzazione dell'Assemblea Nazionale, anche essi sono illegittimi   - Artt. 236(ord 15) e 187 (ord 14) della Costituzione Venezuelana - in Italia non abbiamo Ambasciatore, Consoli e viceconsoli Venezuelani”. “Il nostro popolo – conclude Gullì  - soffre e  chiede disperatamente libertà. Non c'è più un giorno da perdere". 

(1 mar - Gil)

 

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