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direttore Paolo Pagliaro

Le armi dell’Italia
nella sfida geopolitica

Le armi dell’Italia <br> nella sfida geopolitica

di Paolo Pagliaro

(7 marzo 2019) L’Italia è direttamente coinvolta nella sfida fra Stati Uniti e Cina. A Washington cresce il nervosismo per la decisione del nostro governo di aderire, primo paese del G7, ai dossier economico-commerciali della via della seta. Un progetto che porta con sé investimenti e cantieri per 900 miliardi di dollari.  Anche di questo si occuperà il sesto Festival di Limes,  in programma da venerdi a domenica nel Palazzo Ducale di Genova e quest’anno dedicato all’Italia.   
Nel numero pubblicato in occasione del Festival, ricco di contributi e delle  carte a colori realizzate da Laura Canali, Limes  invita a riflettere sulle quattro grandi risorse che, sfruttate, consentirebbero all’Italia di competere nell’arena geopolitica. La prima è la collocazione al centro del Mediterraneo, crocevia strategico e commerciale fra Europa, Africa e Asia. Privilegio cui siamo insensibili, come dimostra l’arretratezza del nostro sistema portuale. La seconda risorsa si chiama Chiesa cattolica, potenziale trampolino verso il vasto mondo nel quale la Santa Sede getta le sue reti per giocare una peculiare geopolitica, non solo spirituale. La terza risorsa è il marchio. Secondo la classifica dei «migliori paesi» compilata annualmente sulla base di interviste a 20 mila personalità eminenti di tutto il mondo, l’Italia è al primo posto sia per influenza culturale che per patrimonio storico-artistico. Se diventasse uno strumento di geopolitica il marchio aprirebbe al nostro paese spazi di influenza e ragioni di scambio estremamente favorevoli. Una quarta risorsa è la legittimazione dello strumento militare nelle crisi internazionali, in cui sappiamo assumerci le nostre responsabilità pur senza avere la vocazione dei pistoleri. Ora, conclude Limes, si tratterebbe di ragionare come conviene a uno Stato, rinunciando a incubare future Catalogne. 

(© 9Colonne - citare la fonte)