di Paolo Pagliaro

(13 marzo 2019) Chi si occupa di politiche della famiglia deve tener conto di una novità maturata negli ultimi anni anche in Italia. La novità è che sono raddoppiate le donne in età fertile che non hanno figli e che, soprattutto, non vogliono averne. Queste ultime erano l’11% trent’anni fa, sono oggi il 22%. Classificate dai sociologi come “childfree”, affermano che la maternità non rientra nel loro progetto di vita. Vivono in maggioranza al nord, sono prevalentemente laureate o diplomate, e hanno un lavoro.
Studiose come Maria Letizia Tanturri e Letizia Mencarini indagano da anni su un fenomeno che ora sta diventando di massa, alimentato anche dalla crisi economica e dalla convinzione che quello dei genitori sia diventato un mestiere troppo complicato.
Un’inchiesta pubblicata dalla rivista digitale Ingenere si sofferma sulle molte cause che portano le donne alla decisione di non avere figli. C’è il desiderio di essere libere dalla responsabilità di cura e di avere maggiori possibilità di realizzazione personale, anche e non solo attraverso il lavoro. C’è l’esigenza di avere più tempo libero e minori preoccupazioni economiche, visto il costo che comporta l’avere un figlio in un Paese che dà scarso sostegno alla genitorialità. C’è il contesto culturale per cui in Italia – più che altrove – la responsabilità che segue la nascita di un figlio grava quasi totalmente sulle spalle delle madri.
Il risultato è che sembra sempre meno giustificata la convinzione, ancora oggi molto diffusa, che la piena realizzazione personale delle donne debba necessariamente passare attraverso la maternità.