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MATTEOTTI NON C’ENTRA
IO PARLAVO DI STRADE

MATTEOTTI NON C’ENTRA <br> IO PARLAVO DI STRADE

“Cose buone per le infrastrutture, non per le persone. Mi dispiace che non si sia capito. Mi dispiace. Come lo devo dire?” Intervistato da Repubblica, Antonio Tajani ribadisce il mea culpa per le sue parole sul fascismo. Lo hanno attaccato in Italia, ma soprattutto in Europa dove i deputati di vari gruppi si sono alzati nella seduta plenaria e gli hanno chiesto di dimettersi o di ritrattare. “Più che scusarmi. . . Ma non posso ritrattare. I politici hanno il dovere di dire la verità. Soprattutto adesso. Senza verità come lo sconfiggiamo il populismo? E io ho precisato: il mio era un giudizio storico, quello che danno gli studiosi”. ‘Ha fatto anche cose buone’ è il giudizio che i nostalgici danno di Mussolini. “Chi mi conosce sa come la penso. Io sono antifascista, il fascismo è morto e sepolto e io non sono mai stato fascista”. “Lo ripeto, mi riferivo solo alle infrastrutture, alle strade, alle bonifiche, agli impianti sportivi. Non ho mai pensato a azioni positive per le persone, per i cittadini, peri loro diritti”. “Io non giustifico il fascismo, in nessun modo. La mia era un'analisi storica”. (15 mar / red)

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