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direttore Paolo Pagliaro

STRAGE NELLE MOSCHEE
IN NUOVA ZELANDA

STRAGE NELLE MOSCHEE <BR> IN NUOVA ZELANDA

Una strage nel nome del razzismo anti-islamico. Col passare delle ore appare sempre più chiaro che è proprio il seme dell’intolleranza ad aver generato la carneficina avvenuta in Nuova Zelanda quando in Italia erano l’una e quaranta del mattino ma ai nostri antipodi le 13.40. A quell’ora, un gruppo di almeno quattro persone (tre uomini e una donna, ma il forte sospetto è che la rete di terroristi sia in realtà molto più vasta) è entrato in azione in due moschee di Christchurch aprendo il fuoco con le armi automatiche contro i fedeli radunati per la preghiera del venerdì.  Il primo allarme è arrivato dalla moschea di Al Noor, dove c’erano almeno 300 persone; poco dopo il secondo assalto alla moschea di Masjid nel sobborgo di Linwood. Un bilancio che purtroppo potrebbe essere ancora ritoccato al peggio, parla di almeno quaranta morti e venti feriti, di cui diversi in condizioni gravi. Uno degli attentatori è il 28enne Brenton Tarrant, australiano. Nel centro di Christchurch sono state inoltre localizzate alcune autovetture imbottite di esplosivo, successivamente disinnescate, collocate nei pressi delle vie e delle piazze dove  si srabbe svolta la manifestazione dei giovani relativa allo “sciopero del clima” a livello planetario. Poco prima degli attacchi era stato postato su Facebook un manifesto di 87 pagine “anti-immigrati e anti-musulmani” che è stato poi bloccato. L’autore della strage ha ripreso l’azione in diretta streaming. In un tweet postato da uno terroristi si vedevano anche alcuni caricatori delle armi automatiche, dove erano riportati nomi di terroristi tra cui quello dell’italiano Luca Traini, responsabile di un raid con diversi feriti a Macerata. (15 mar / red)

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