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direttore Paolo Pagliaro

REDDITO DI CITTADINANZA
E QUOTA 100: C'E' IL PRIMO OK

Primo passo della Camera verso l’approvazione del cosiddetto ‘decretone’, il provvedimento che racchiude in sé i due cavalli di battaglia in tema di welfare di Movimento 5 Stelle e Lega, rispettivamente reddito di cittadinanza e quota 100. Montecitorio, dopo la fiducia giunta ieri sera e una maratona di ordini del giorno, ha approvato oggi il testo, e la maggioranza gialloverde può legittimamente brindare per un testo che, assicura il capogruppo di M5S Francesco D’Uva, “esce dalla Camera ancora migliorato. E’ una giornata davvero importante, ricordiamoci che 600milaitaliani hanno già chiesto di accedere al reddito di cittadinanza. E altri 100milasono quelli che con quota 100 potranno andare in pensione liberando lavoro per i giovani”. Messe da parte, per un giorno almeno, le divergenze all’interno della maggioranza, il provvedimento accontenta M5S, ma anche la Lega: "Sono orgoglioso di far parte di una maggioranza che ha scritto un pezzo di storia con un provvedimento a favore delle fasce più deboli e dei lavoratori - esulta Riccardo Molinari, capogruppo di quella Lega “che non ha dato la fiducia al governo Monti e ha votato contro la legge Fornero. Qui c’è qualcuno che non ha ancora capito: ci accusano di aver fatto tutto in vista delle elezioni europee, mentre invece lo stiamo facendo perché abbiamo vinto le elezioni politiche…”.  Atmosfera diversa nell’opposizione, con il capogruppo Pd Graziano Delrio che ammette: "Siamo fortemente preoccupati di come il governo stia combattendo la povertà, attraverso una chiusura ideologica che ci ha fatto perdere 100 miliardi di investimenti. Il Paese ha fame di crescita, e avreste trovato la nostra collaborazione se aveste fatto un decreto che migliorasse il Rei: poteva essere un giorno storico. Invece avete creato un esercito di esclusi con Quota 100, e avete caricato tutta questa operazione sulle nuove generazioni e sul loro bisogno di avere un sistema di welfare davvero selettivo". E così Beatrice Lorenzin “perché questo provvedimento scassa nel profondo l'impalcatura del welfare state che deve tenere unite le generazioni future con quelle di oggi. La cancellazione della povertà e della legge Fornero sono due autentiche bugie. Siamo vincolati da 10 mesi per le prossime europee, per fortuna che non c'è più tempo per fare altre riforme: quota 100 è una riforma transitoria, rigida e profondamente iniqua".

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