Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Visco: mondo instabile, l’Europa rimanga un’àncora di stabilità

Visco: mondo instabile, l’Europa rimanga un’àncora di stabilità

“In Italia ai problemi di natura congiunturale si aggiungono quelli strutturali, di cui ho più volte discusso in passato, e un significativo peggioramento delle condizioni di finanziamento del debito pubblico”. Queste le parole pronunciate dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante la dodicesima edizione della conferenza MAECI-Banca d'Italia, fanno eco alle pessimistiche previsioni del Centro studi di Confindustria, che parlano di crescita zero nel 2019 e +0,4% nel 2020. Illustrando le possibili soluzioni per uscire dall’impasse, durante la conferenza alla Farnesina, si sono toccati punti importanti in tema di politica internazionale, accennando al rapporto tra Cina e Stati Uniti e al ruolo che potrebbe avere l’Unione europea. L’auspicio di Visco è che l’Europa ritrovi coesione interna e funga da interlocutore tra le due superpotenze: “La contrapposizione tra Stati Uniti e Cina potrebbe essere mitigata dalla presenza di un terzo attore, rappresentato dall'Europa, che però deve riuscire a esprimere una capacità d'azione comune”, ha detto Visco sottolineando che “l’Europa deve rimanere un’àncora di stabilità in un mondo che appare sempre più instabile e politicamente imprevedibile”. L’incontro si era aperto con l’intervento del ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che ha voluto ribadire la vicinanza tra il nostro Paese e gli Stati Uniti: “Siamo saldi nell'amicizia con gli Stati Uniti. Gli Usa sono il più importante Paese amico e alleato dell'Italia”, ha detto il titolare della Farnesina. Visco, prendendo spunto dalle parole di Moavero, fa il punto della situazione dell’economia italiana e internazionale: “L’ascesa economica e geopolitica della Cina ha ridotto progressivamente la leadership globale degli Stati Uniti, i quali, anche in relazione ai mutamenti nel peso relativo sull’economia globale, sono tentati dal ripiegare verso politiche isolazioniste”.

Il governatore della Banca d’Italia mette all’attenzione generale i risultati importanti ottenuti grazie alla cooperazione internazionale nella lotta alla povertà, ma allo stesso tempo denuncia come, parallelamente alla prodigiosa crescita dei Paesi in via di sviluppo, si sia verificata la battuta d’arresto delle economie più evolute: “I contraccolpi economici della crisi finanziaria del 2007-08, cui si sono aggiunti quelli della crisi dei debiti sovrani nell’area dell’euro, sono stati pesanti e hanno contribuito ad accentuare tendenze e problemi. Il baricentro dell’economia mondiale ha continuato a spostarsi verso le aree emergenti e in via di sviluppo, dove la dinamica demografica – molto più rapida rispetto ai paesi avanzati – ha portato a un aumento della popolazione di quasi 2 miliardi di persone negli ultimi venticinque anni, circa il 90 per cento dell’incremento a livello globale”. L’analisi di Visco si è poi soffermata sulla fase di stallo che la cooperazione internazionale, in materia di negoziati, sta vivendo internamente al G20: “Da oltre un decennio si sono arenati i negoziati di liberalizzazione commerciale e sta venendo meno anche la capacità di dirimere le controversie tra i paesi. Anche la cooperazione all’interno del Gruppo dei Venti (G20) è in una fase di stallo. Dopo il ruolo cruciale nel coordinamento delle politiche economiche svolto all’apice della crisi finanziaria globale, il G20 non è riuscito a portare avanti azioni concrete, se non sporadicamente e solo in risposta a situazioni di emergenza”.

Visco avverte poi del “rischio che, in prospettiva, la capacità finanziaria del Fondo monetario internazionale (FMI) possa indebolirsi. Il suo assetto di governo è stato sottoposto ad adattamenti per allinearne obiettivi e procedure alle istanze dei paesi emergenti, anche in virtù del loro accresciuto peso nell’economia mondiale. A causa della decisa opposizione degli Stati Uniti, tuttavia, non si è determinato un sostanziale riequilibrio di poteri all’interno dell’FMI, una situazione che può riverberarsi sulla sua capacità finanziaria poiché questa dipende dal rinnovo e dall’ampliamento degli accordi di prestito multilaterali e bilaterali, in discussione proprio in questi giorni”. Visco analizza poi alcuni “importanti cambiamenti e, in alcuni casi, tensioni negli assetti politici” in Sudamerica, dal Brasile di Bolsonaro alla delicata questione venezuelana. Anche qui la rivalità Stati Uniti-Cina può avere effetti collaterali che devono necessariamente essere prevenuti. Da qui l’invito del governatore affinché l’Unione europea ritrovi compattezza e svolga un ruolo disciplinante nell’economia internazionale. (lgs – 27 mar)

(© 9Colonne - citare la fonte)