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R. cittadinanza, Di Maio: Penserò anche
agli italiani all’estero

R. cittadinanza, Di Maio: Penserò anche <br> agli italiani all’estero

“Non c’è nessuna volontà di escludere gli italiani all’estero” dal reddito di cittadinanza. Lo ha assicurato il vicepremier italiano Luigi Di Maio, incontrando il 27 marzo i rappresentanti della stampa all’Agenzia Ice di New York. I limiti di residenza continuativa sul territorio italiano per accedere al reddito, infatti, escludono sia chi vive stabilmente all’estero sia i tanti italiani che, residenti fuori i confini nazionali e iscritti all’Aire, dovessero tornare in Italia. Rispondendo alla domanda di un cronista, Di Maio ha spiegato: “Abbiamo fatto un ragionamento sul reddito di cittadinanza, inserendo la categoria del lungo soggiornante a 10 anni per accedere al reddito, per evitare che l’effetto delle ondate migratorie, che adesso non ci sono ma che potrebbero esserci nei prossimi anni, incidesse sulla spesa del reddito che a quel punto non era più prevedibile”. Quando “abbiamo detto che il reddito di cittadinanza si rivolgeva principalmente ai cittadini italiani, abbiamo inserito questo criterio di accesso che potesse rispettare anche le normative europee”, ha proseguito Di Maio che poi ha promesso: “Auspico nei prossimi giorni di poter lavorare a una norma specifica per gli italiani all’estero, che consenta allo stesso tempo di non escluderli sul reddito di cittadinanza”.

SIRAGUSA (M5S): BENE DI MAIO, NON DIMENTICHIAMO GLI ITALIANI ALL’ESTERO

“Non posso che accogliere con soddisfazione queste parole, che arrivano proprio lo stesso giorno in cui il Decretone diventa legge”. Così la deputata del Movimento 5 Stelle eletta all'estero, Elisa Siragusa, commenta con 9Colonne le parole del vicepremier Luigi Di Maio che da New York ha aperto alla possibilità di introdurre il reddito di cittadinanza anche per gli italiani all'estero. “Purtroppo, non è stato possibile includere gli italiani all'estero nella formulazione del decreto, ma non ci siamo dimenticati di loro - prosegue Siragusa -. Alla Camera il governo ha approvato come raccomandazione un mio ordine del giorno che impegna il governo a valutare l'istituzione di un fondo per supportare il rientro dei connazionali in difficoltà. Queste dichiarazioni di Di Maio confermano la grande attenzione di questo governo nei confronti degli italiani all'estero”.

UNGARO (PD): PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO SI PASSI DALLE PAROLE AI FATTI

“Facile da New York per il vicepremier Di Maio dire di essere concorde nell'estendere il reddito di cittadinanza anche agli italiani all’estero, mentre il Decretone sul reddito di cittadinanza e Quota 100 veniva approvato senza tali modifiche a Roma, al Senato. Il Governo passi ora dalle parole ai fatti già nel prossimo provvedimento utile e completi l'opera prevedendo il riscatto agevolato della laurea ai fini previdenziali anche per gli italiani che la conseguono all'estero, oggi esclusi”. Così commenta le recenti dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio in missione a New York Massimo Ungaro, deputato del PD eletto nella Circoscrizione Estero-Europa. “Il Pd attende – prosegue Ungaro - il Governo in Parlamento: non vorremmo infatti che questa promessa facesse la stessa fine del Decreto 'salva truffati dalle banche', che Salvini e Di Maio avevano promesso per l'8 febbraio e che ancora non si vede”.

GARAVINI: INTRODURLO PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO? EMENDAMENTI PD BOCCIATI

“Prima hanno bocciato tutti i nostri emendamenti PD che avrebbero introdotto il reddito di cittadinanza per gli italiani all’estero. E ora dicono che auspicano di introdurlo. Quando devono legiferare non danno alcuna importanza agli italiani nel mondo. Ma ovviamente se ne ricordano quando devono fare bella figura a New York con la comunità italiana”. È quanto dichiara a 9colonne la senatrice eletta all'estero del Pd Laura Garavini, vicepresidente Commissione Difesa, commentando le parole del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio.

BORGHESE (MAIE): FIDUCIOSO CHE IL GOVERNO INCLUDA GLI ITALIANI ALL’ESTERO

“Ho letto le parole del vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio. Sono fiducioso che questo governo includa il reddito di cittadinanza anche agli italiani all'estero”. Così Mario Borghese, deputato eletto in America meridionale con il Movimento associativo italiani all'estero (Maie), commenta con 9Colonne le parole del vicepremier Luigi Di Maio che da New York ha aperto alla possibilità di introdurre il reddito di cittadinanza anche per gli italiani all'estero.

SCHIRO’ (PD): SUGLI ITALIANI ALL’ESTERO CONFRONTIAMOCI, NON SIANO PROMESSE

“Ho combattuto mesi di battaglie parlamentari per fare sì che anche gli italiani all'estero che desiderano tornare in Italia avessero diritto al reddito di 'cittadinanza', perché non potevo accettare che miei concittadini fossero stati illusi e delusi nelle loro aspettative e nei loro diritti. La settimana scorsa tutti i miei emendamenti sono stati rifiutati da parte del Governo. Oggi finalmente il vicepremier Di Maio sembra fare marcia indietro e annuncia da New York l'intenzione di ampliare la platea degli aventi diritto includendo anche gli italiani residenti fuori dall'Italia. Sono positivamente sorpresa da questo cambio di rotta e vigilerò attentamente affinché queste dichiarazioni non restino solo promesse da campagna elettorale senza conseguenze, ma che si traducano in atti concreti. Servono decreti attuativi e vanno trovate le risorse economiche necessarie. Staremo a vedere: questo è il ruolo di un'opposizione propositiva e vigile”. Lo ha detto a 9colonne Angela Schirò, deputata eletta all'estero del Pd a proposito delle parole del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio da New York. “Tuttavia, non capisco il riferimento ad una norma specifica per gli italiani all'estero. Non sono cittadini di pieno diritto, come tutti gli altri? Perché non inserirli nel provvedimento base come tutti gli altri cittadini? - si chiede Schirò - La residenza, per la nostra Costituzione, non può essere un elemento di distinzione tra i cittadini o di diminuzione della cittadinanza. Nel provvedimento sul reddito di cittadinanza una norma specifica già c'è, quella della richiesta dei 10 anni di residenza, di cui gli ultimi due continuativi, ma è una norma ad excludendum, non di inclusione” continua la deputata del Pd. “Di Maio, il governo e la maggioranza hanno avuto l'occasione di emendare il loro eventuale errore. Gliela abbiamo offerta noi con i nostri emendamenti, tutti scientemente respinti. Di Maio abbia il coraggio e l'onestà di dire le cose come stanno e non sfugga da precise responsabilità. Se poi vuole ripensarci veramente, ha la strada spianata, gliela abbiamo già indicata con i nostri interventi. Pronti dunque a confrontarci. L'unica cosa che chiediamo e di non prendere in giro gli italiani all'estero e di raccontare magari che questo governo li vuole far tornare in Italia. Tutti gli atti che ha compiuto vanno in direzione opposta. Le promesse e le chiacchiere in Italia per i 5Stelle non funzionano più, come i risultati elettorali stanno dimostrando. Tra gli italiani all'estero a dire il vero non hanno funzionato nemmeno prima”, conclude Schirò.

NISSOLI (FI): DI MAIO SIA COERENTE SU ITALIANI ALL’ESTERO

 “Il Ministro Di Maio a ‘La Voce di New York’, il 27 marzo scorso, ha affermato ‘Auspico nei prossimi giorni di poter lavorare a una norma specifica sugli italiani all’estero, che consenta di non escluderli sul reddito di cittadinanza’.  Peccato - sottolinea la deputata Fucsia Nissoli Fitzgerald, eletta nella Circoscrizione Estera - Ripartizione Nord e Centro America - , che ha fatto bocciare sia gli emendamenti che l’Ordine del Giorno di Forza Italia, a mia prima firma, per includere anche gli italiani all’estero che rientrano a vivere in Italia tra i possibili beneficiari del reddito di cittadinanza”. “Dove sta la coerenza? In Italia, nessuna considerazione per noi italiani all’estero, possiamo dire che siamo trasparenti! Una volta a New York ci si accorge che esistiamo.  Il Ministro si decida: sta dalla parte degli italiani all’estero oppure no?” conclude Nissoli.

SANGREGORIO (USEI): APPROVARE PRESTO NORMA PER ITALIANI ALL’ESTERO

“Ho apprezzato molto l’apertura del Vice Premier, Luigi Di Maio, sulla possibilità di estendere agli italiani all’estero in stato di indigenza l’accesso al Reddito di cittadinanza”. Lo afferma il deputato Eugenio Sangregorio (Usei). “Mi auguro però che non si tratti solo di una dichiarazione propagandistica e auspico che il Governo approvi al più presto un provvedimento che permetta ai nostri compatrioti all’estero di fruire di una misura di sostegno al reddito – prosegue Sangregorio -. In questo momento, e penso soprattutto al dramma del Venezuela, ci sono tanti italiani in stato di indigenza - sottolinea il Presidente Usei - Noi abbiamo presentato un emendamento alla Legge di Bilancio per assicurare sostegni economici agli italiani in difficoltà ma il Parlamento lo ha bocciato. Ora le parole di Di Maio sembrano voler riparare a quell’errore”. “Non dobbiamo mai dimenticare - conclude Sangregorio - il contributo decisivo che gli emigrati hanno assicurato al bene del Paese con le loro rimesse, aiutando le famiglie in Italia a superare momenti molto difficili”.

(Red - 28 mar)

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