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direttore Paolo Pagliaro

L'emergenza post-sisma
vista dagli aquilani

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

L'emergenza post-sisma <br> vista dagli aquilani

LIBRI: NATI ALLE 3e32, L’EMERGENZA POST-SISMA VISTA DAGLI AQUILANI 

A dieci anni dal terremoto che distrusse la città dell’Aquila e i suoi dintorni gli attivisti e le attiviste, principalmente quelli del Comitato 3e32, tra i primi nati subito dopo la tragedia, raccontano se stessi. Lo fanno in un libro corale, “Nati alle 3e32. L’Aquila cronache del dopo terremoto” (Round Robin Edizioni, 2019, euro 16, autori vari, con contributi di Diego Bianchi e Sabina Guzzanti) che nasce dall’esigenza di una contro-narrazione nel contesto della commemorazione istituzionale del decimo anno trascorso dal sisma che, il 6 aprile 2009 alle 3:32 del mattino, scosse la zona provocano 309 vittime e rivoluzionando le vite di migliaia di sfollati. L’intento, spiegano gli autori, è quello di ribadire che nessun “miracolo” è avvenuto a L’Aquila, tanto in una gestione emergenziale “calata dall’alto” quanto nella ricostruzione che stenta ancora a mettersi in moto, perlomeno quella pubblica. Altro che miracolo berlusconiano incarnato dalla Protezione Civile di Guido Bertolaso, dunque, come spiega Mattia Lolli, tra i responsabili del Comitato 3e32 e autore di uno dei capitoli del libro: “Temevamo la celebrazione della retorica del miracolo – spiega nella conferenza stampa di presentazione del libro che si è tenuta alla Camera – Il meccanismo voluto da Berlusconi e Bertolaso ha completamente esautorato la popolazione coinvolta dal sisma, introducendo un meccanismo di comando e controllo”: i divieti di assembramento all’interno del campo approntato dalla Protezione Civile, i coprifuoco alle 23, il caffè e il cioccolato banditi “perché eccitanti”, i tentativi di riappropriazione dal basso di uno spazio vitale e di una voce: una storia che, spiega Lolli, andava raccontate “perché è una storia ancora viva e che ha vinto tante battaglie, come quella della trasformazione della Protezione civile in una Spa, che oggi sembra una cosa assurda” ma che al tempo saltò proprio per le proteste degli aquilani e del ‘popolo delle carriole’. Una storia che, nel libro, incornicia un periodo ben delimitato, quello del primo biennio post-sisma, ma ancora attuale perché “da questi 10 anni non abbiamo imparato granché, visto che non c’è ancora una legge quadro, che ci sono tanto paesi all’interno del cratere che hanno tutti regole diverse su come procedere”.  A L’Aquila in particolare, spiega Alessandro Tettamanti, giornalista e membro di 3e32 (cui andrà il ricavato delle vendite), anche lui tra gli autori, “manca ancora dal 2012 il riavvio del centro storico che era un po’ il magnete che teneva viva la comunità”: qualcosa si muove ma “la scommessa per farlo riprendere è tutta da vincere, qualcuno ha riaperto ma la transizione non viene governata. Si pensa sempre a un futuro, mentre il futuro è il presente ed è quello che dovrebbe essere amministrato in maniera diffusa”: anche per via del progetto C.A.S.E. “sono stati fatti danni gettando le persone nell’estrema periferia, che ancora non tornano e forse non torneranno mai”. Chi non se ne è mai andato, però, ha fatto e vuole continuare a fare la differenza: “Quella di L’Aquila fu una grande prova di volontariato attivo – spiega Rossella Muroni, deputata di Leu, nel 2009 direttrice generale di Legambiente – ma oggi manca ancora totalmente la ricostruzione pubblica che consentirebbe il vero recupero della realtà locale”. (Sis)

 

 

“VITA. IN FONDO”, IL ROMANZO D’ESORDIO DI STEFANO CROCCO

"Vita. In fondo”, è il romanzo d’esordio di Stefano Crocco, pubblicato da L’Erudita. Alex, scrittore disincantato e apatico, conduce una vita tranquilla. Prigioniero della sua routine quotidiana, non esce quasi mai dal suo quartiere e odia la confusione. Ha un animo sensibile e si fida soltanto dei suoi amici, Martino e Simona. Sofia, sognatrice e vulnerabile, ha un passato doloroso e un segreto con il quale non riesce a convivere. Le loro vite si incroceranno casualmente durante una festa. La scoperta di un diario da parte di Alex darà vita a un susseguirsi di eventi inaspettati. Nulla sarà più come prima. I due inizieranno una strana rincorsa verso sentimenti mai esplorati prima. Ma il tempo delle scelte sarà interrotto bruscamente da un evento drammatico che cambierà per sempre le sorti del loro destino. È un libro sulla vita. Sulla ricerca incessante di una serenità che sembra sfuggire a ogni piccolo passo. “Vita. In fondo” è un libro sull’amore, sulla violenza che a volte questo sentimento nasconde, prima di esplodere. È un libro sui rapporti umani a ogni livello: da quello che si crea tra genitori e figli, passando dal legame tra un gruppo di amici, fino alla storia necessaria e inevitabile che si instaura tra i due protagonisti. L’dea di fondo è quella di non arrendersi mai. Anche se la vita ti mette alle corde, anche se il mondo sembra franarti letteralmente sotto ai piedi. Perché si parla d’amore, quell’amore che sconfigge ogni ostacolo, nonostante eventi drammatici, il tempo e il destino che pare si mettano di traverso. L’idea è sviluppata su più “strati” e grazie a diversi colpi di scena, soprattutto nella parte finale. Crocco ha 36 anni e fa il giornalista. È nato a Cosenza e vive a Roma. Dopo la laurea specialistica all’università Tor Vergata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo, nel 2008 è entrato a far parte della redazione del free press Cinque Giorni. Ha lavorato per anni in diverse realtà giornalistiche e da aprile 2013 a luglio 2017 è stato Direttore Responsabile del portale on line Cinquequotidiano.it. Ha collaborato alla stesura dell’e-book Mal governo capitale. Cronache di romana insipienza e corruzione. Cinque anni di inchieste, servizi e commenti – Cinque Editore (2015).

 

SERGIO LEONE, PERCHE’ LA VITA E’ CINEMA

È in libreria “Sergio Leone: perché la vita è cinema” di Fabio Santini (Mursia, Pagine 226, euro 15) undicesimo libro nella collana Leggi RTL 102.5, nata dalla collaborazione tra la prima radio italiana e la casa editrice Mursia, dedicato al grande regista del western all’italiana. Marta Suraci, Responsabile Marketing e Comunicazione di RTL 102.5, spiega: “Fabio Santini, da moltissimi anni nella squadra di RTL 102.5, in questo libro ha raccontato una parte di sé poco conosciuta al nostro pubblico: oltre ad essere un grande giornalista sportivo, infatti, Fabio da anni coltiva questa grande passione per il Maestro Sergio Leone. Una passione che ho avuto modo di toccare con mano assistendo allo spettacolo teatrale che ha dedicato a Leone. In questo libro è riuscito a raccontare meravigliosamente Sergio Leone facendoci scoprire ancora una volta come per questi grandi maestri la vita privata giochi un ruolo fondamentale nell’equilibrio e nel successo di un artista”. Santini ripercorre le tappe principali della carriera di Sergio Leone a trent’anni dalla scomparsa (30 aprile 1989) e lo fa da un’angolazione inedita: il suo privato, attraverso i ricordi dei figli Raffaella, Francesca e Andrea, di Ennio Morricone, di attori, tecnici e artisti che hanno lavorato con lui.

 

 

COME MUOIONO LE DEMOCRAZIE

Ormai è raro che il potere venga conquistato attraverso un golpe militare o comunque con la forza. Quasi tutti i paesi tengono regolarmente elezioni. Le democrazie muoiono ancora, ma con altri mezzi. Dalla fine della Guerra Fredda a oggi, a determinare la morte di una democrazia non sono quasi mai generali e soldati, ma gli stessi governi eletti. Leader eletti hanno sovvertito le istituzioni democratiche in Venezuela, Georgia, Filippine, Nicaragua, Perù, Polonia, Russia, Sri Lanka, Turchia, Ucraina e Ungheria. Oggi il tracollo di una democrazia comincia nelle urne. In “Come muoiono le democrazie” (edito da Laterza, introduzione di S. Fabbrini, trad. di F. Galimberti)  Steven Levitsky e Daniel Ziblatt attraversano la storia recente per identificare i passaggi cruciali e le condizioni che si ripropongono, seppure in diverse declinazioni, ogni volta che una democrazia viene gradualmente trasformata in regime autoritario da un leader eletto Un processo messo in atto dall’interno delle istituzioni e con mezzi legali. Levitsky è professore di Scienze politiche ad Harvard. La sua ricerca si concentra su partiti politici, democrazia e autoritarismo, istituzioni nell’America Latina e nei paesi in via di sviluppo. Ha pubblicato, tra l’altro, Informal Institutions and Democracy (a cura di, con G. Helmke, 2006) e Competitive Authoritarianism (con L.A. Way, 2010). Ziblatt è professore di Scienze politiche ad Harvard, considerato tra i massimi esperti di autoritarismo e democrazia in Europa dal XIX secolo a oggi. Ha pubblicato, tra l’altro, Structuring the State: The Formation of Italy and Germany and the Puzzle of Federalism(2006) eConservative Partiesand the Birth of Democracy (2017).

 

ALL’ALBA DI UN NUOVO MONDO TRA POPULISMI  E INSICUREZZA     

Movimenti populisti in ascesa in quasi tutte le democrazie liberali, crisi economica e demografica, insicurezza collettiva: nei segnali del malessere che affligge la nostra società dobbiamo leggere il cupo presagio di un tramonto prossimo dell’occidente? E se invece di un inevitabile declino si trattasse di una fase transitoria? Due visioni diverse ma complementari - più attenta l’una alle dinamiche geopolitiche, l’altra alla dimensione religiosa e ai processi culturali – si confrontano in queste pagine sul destino dell’Europa. Nella convinzione che proprio nella tradizione della civiltà europea si possano trovare le risorse culturali, politiche e istituzionali per guardare con fiducia al futuro. Queste le premesse da cui Angelo Panebianco e Sergio Belardinelli partono nel saggio “All'alba di un nuovo mondo”, pubblicato dalla casa editrice “Il Mulino”. Panebianco, già professore ordinario di Scienza politica all’Università di Bologna, è editorialista del “Corriere della Sera”. Tra i suoi numerosi libri pubblicati dal Mulino segnaliamo da ultimo “Persone e mondi” (2018). Belardinelli è professore ordinario di Sociologia dei processi culturali all’Università di Bologna. Il suo libro più recente è “L’ordine di Babele. Le culture tra pluralismo e identità” (Rubbettino, 2018). Scrive per il quotidiano “Il Foglio”.

 

 

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