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Comitato 11 ottobre: workshop
sul genio italico nel mondo

Comitato 11 ottobre: workshop <br> sul genio italico nel mondo

In una logica di Italia mondo e, per conseguenza di un'Italia deterritorializzata, rischia di avere un senso molto limitato invitare gli italiani che stanno all'estero a far rientro nel paese di origine, soprattutto se si tratta di giovani, per quanto nobili e comprensibili siano gli intenti del comitato organizzatore e delle istituzioni che si impegnano in questo discorso. Occorre piuttosto adoperarsi per dare forma e sostanza a un tipo di comunità che si fonda su una delle prime civilizzazioni al mondo, quella italica. Questa costituiva una delle provocazioni lanciate da Piero Bassetti, primo Presidente della Regione Lombardia e relatore principale dello Workshop, organizzato dal "Comitato 11 ottobre d'iniziativa per gli italiani nel mondo" a Milano venerdì 10 maggio presso la sede di quella regione sul tema "L'Italia globale per un paese migliore. Il genio italico nel mondo. Mobilità e solidarietà".

I lavori sono stati aperti dal sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia Alan Christian Rizzi, cha ha portato il saluto e gli auguri di buon lavoro del presidente Fontana, cui si sono aggiunti quelli del vice presidente del consiglio regionale, Carlo Borghetti, che si è soffermato sull'apporto dei giovani italiani che si sono trasferiti all'estero ammettendo come sia difficile anche da parte delle istituzioni ritagliarne un ruolo in fase di rientro nelle iniziative in programma, nel caso specifico quelle relative al Dopo Expo, proprio per l'incertezza dei soggetti cui riferirsi e delle procedure che le sovrintendono. All'intervento di Piero Bassetti è seguito quello di Riccardo Giumelli, professore dell'Università di Verona, che ha preso lo spunto dal suo ultimo libro, Post made in Italy , per illustrare il nuovo quadro culturale e relazionale in cui si trova tutto ciò che si riferisce alla produzione tipica italiana. Da ultimo Maddalena Tirabassi, direttrice di Altreitalie e di Globus et Locus, ha ribadito tutte le cautele per rientri dei giovani in un contesto, quello italiano, non ancora attrezzato a soddisfarne le aspirazioni. Analoghe preoccupazioni ha mostrato Benedetto Coccia, dell'Istituto di Studi politici San Pio V di Roma che, presentando l'ultimo volume della Idos L'Europa dei talenti, ha fornito ai presenti una quantità preziosa d'informazioni e di numeri sulle potenzialità non corrisposte rispetto alla quantità e alla qualità dei talenti che sforna il sistema scolastico italiano. Significativa è la spesa sostenuta dallo stato e dalle famiglie per formare i giovani che poi va avantaggio di altri sistemi nazionali.

Il consigliere del Ministero degli esteri, Giovanni de Vita, a questo proposito ha quantificato la perdita del Paese dall'uscita dei cervelli in nove miliardi di euro, che corrispondono quasi a una manovra finanziaria. La prima sessione, presentata e coordinata da Aldo Aledda, è stata conclusa da Fabio Porta, anche lui del Comitato 11 Ottobre, che ha voluto precisare come il medesimo Comitato, "mantenendo fede ai suoi princìpi ispiratori continua a porre al centro del proprio impegno la soluzione di questioni specifiche attinenti alla condizione degli italiani che vivono all'estero che ogni giorno ci interpellano su piccoli e grandi problemi che meriterebbero un'attenzione maggiore e soprattutto risposte concrete e tempestive da parte della società italiana in generale e delle nostre istituzioni in maniera più specifica." L'ex presidente del Comitato parlamentare per gli italiani nel mondo ha introdotto poi il tema delle condizioni in cui si trovano in Venezuela i 150.000 cittadini italiani e i milioni di discendenti di emigrati italiani per effetto della nota crisi che investe il paese del centro America. Il tema è stato approfondito nel pomeriggio nella seconda sessione coordinata da Daniele Marconcini, presidente dell'associazione mantovani nel mondo, cui era presente un folto gruppo di rappresentanti delle maggiori associazioni di italiani che operano nel mondo. I lavori di questa fase erano dedicati al ruolo specifico dell'associazionismo e del volontariato sul tema del rientro e del sostegno agli italiani nel mondo con riguardo ai temi specifici (confronto aperto dagli illuminanti interventi degli avvocati Pietro porciani e Luca Faccin sul complesso tema della cittadinanza italiana).

Erano rappresentate, ai massimi livelli, le associazioni più attive in Italia e in Lombardia, dall'UNAIE e i Lucchesi nel mondo con la presidente Ilaria del Bianco, ai sardi in Italia con la presidente Serafina Mascia, che nel suo intervento si sforzata di trovare gli elementi di analogia tra i sardi e il discorso degli italici di Piero Bassetti, ed egualmente ha fatto Mario Ridolfo, presidente delle associazioni dei siciliani in Italia, mentre Carlo Personemi e Mauro Rota dei bergamaschi nel mondo, con Nino Stivala, presidente di Gente Camuna, hanno sottolineato il ruolo delle rispettive organizzazioni nel fronteggiare il fenomeno che oggi pone la Lombardia al primo posto in Italia come regione da cui emigrano più giovani all'estero. Era presente anche Maurizio Tomasi, dell'associazione del Trentini nel mondo, che ha illustrato il ruolo di quest'ultima nel rafforzare i legami i con i corregionali emigrati e quelli cha fanno piani di rientro. Significativi infine gli interventi di Giuseppe Sommario, storico dell'emigrazione calabrese e di Giovanni Serrino dell'associazione italo brasiliani in Italia. (red – 14 mag)

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