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Per le ong arriva
un’altra assoluzione

Per le ong arriva <br> un’altra assoluzione

di Paolo Pagliaro

(16 maggio 2019) Il 20 novembre scorso la Procura di Catania fece sequestrare la nave Aquarius di Sos Mediterranée e di Medici Senza Frontiere accusata di aver smaltito illegalmente un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti.  Secondo il pm le operazioni di smaltimento non corrette avevano procurato alle  Ong  un profitto di 460mila euro. Assieme alla notizia del sequestro furono diffuse le immagini che mostravano i corpi del reato, cioè magliette e slip indossati dai migranti; le didascalie spiegavano che quegli indumenti contenevano possibili virus o agenti patogeni. Il sequestro fece molto rumore mentre tre mesi dopo non ne fece nessuno la notizia che la nave era stata dissequestrata e gli inquisiti prosciolti, perché nessun agente patogeno era stato rinvenuto sulla biancheria dei naufraghi e dunque l’accusa di aver sbarcato rifiuti tossici si era rivelata del tutto infondata. Questa non è stata l’unica delusione per Carmelo Zuccaro, procuratore di Catania e  implacabile accusatore delle Ong, che a suo avviso avrebbero l’obiettivo di destabilizzare l’economia italiana, come ha detto in un trasmissione televisiva.  Ieri il giudice per le indagini preliminari ha archiviato un’altra inchiesta catanese contro i responsabili di una missione umanitaria, accusati questa volta di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La loro nave, la Open Arms,  aveva salvato più di 200 persone al largo della Libia ed era poi approdata a Pozzallo. Con l’archiviazione è venuta a cadere anche la tesi dei contatti tra le navi delle ong e i trafficanti di esseri umani, altra tesi spesso sbandierata ma mai dimostrata.   

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