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direttore Paolo Pagliaro

BOCCIA: IL PAESE MERITA
DI TORNARE A CORRERE

In economia le scelte non saranno né “semplici” né “indolori”, mentre in Europa bisogna fare di tutto per evitare la svolta verso il rafforzamento dei nazionalismi rilanciando le naturali alleanze con Francia e Germania “nella consapevolezza che l’industria è la soluzione ai problemi e che su questo sia indispensabile trovare una piattaforma politica condivisa che superi le differenze tra i partiti e rimetta la politica industriale al centro dell’agenda europea”. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, nel corso dell’assemblea generale che si è tenuta a Roma, ha rivolto un lungo appello al governo e, direttamente, a Giuseppe Conte. “Signor Presidente del Consiglio, ci renda protagonisti da italiani della più grande stagione riformista europea – ha sottolineato Boccia – Il nostro Paese viene descritto come guidato da euroscettici o antieuropei. Chieda più Europa, ma migliore. Chieda un’Europa più forte in politica estera, più coraggiosa in politica economica, più solidale nelle politiche migratorie – ha aggiunto Boccia – Chieda un’Europa più unita”.

 

IL PESO DELLE PAROLE. Nelle parole del numero uno degli industriali c’è anche una critica al governo: “Nessuno può sapere con certezza quale sarà la vera crescita quest’anno, per le tante variabili che condizionano oggi questo tipo di analisi. Ma la tendenza è chiara: il Paese non riparte con lo slancio dovuto, necessario, che è alla nostra portata, che ci meritiamo. Per rimetterci a correre sarà utile liberarci dal peso di parole che inducono alla sfiducia, che evocano negatività, che peggiorano il clima”. Secondo Boccia, “le parole di chi governa non sono mai neutre: influenzano le decisioni di investitori, imprenditori, famiglie”. In quest’ottica, “la politica deve riappropriarsi del suo primato, restituire sogno e visione, darsi grandi obiettivi e approntare strumenti e risorse per raggiungerli. Valutando gli effetti delle decisioni e correggendo la rotta se necessario”. Per il presidente degli industriali “occorre smettere di dividersi su promesse che non si possono mantenere e concentrarci tutti sulle cose da fare. Che sono tante e impegnative”.

 

ELEZIONI. Altro capitolo importante riguarda il rinnovo del Parlamento Europeo e della Commissione”: “Nel prossimo quinquennio – afferma Boccia – si definirà la strada da imboccare: se si andrà verso il consolidamento dell’interdipendenza tra gli Stati o si svolterà verso il rafforzamento dei nazionalismi. Per noi la via è una sola: un’Europa più coesa e forte che possa competere alla pari con giganti come Cina e Stati Uniti”. Chiedendo poi al governo di “proporre e ottenere un Commissario con una delega qualificata in campo economico”, Boccia ha ricordato anche che “la divisione dell’Europa alimenta la divisione della Libia” e che “le infrastrutture sono parte della precondizione per la crescita”, prima di rivolgere un appello finale alla responsabilità e alla ragionevolezza per il bene dell’Italia: “Dobbiamo dirci con franchezza che non ci sono scelte semplici o indolori con la prossima legge di bilancio”.

 

IL GOVERNO. Subito dopo l’intervento del presidente di Confindustria ha preso la parola il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, che ha promesso agli industriali un sistema di tassazione più equilibrato e premi alle imprese virtuose nella prossima legge di bilancio. Quanto alla permanenza dell’Italia in Europa, non è in discussione. Ma l’Italia “deve riappropriarsi dei ruoli che ci permettano di indirizzare la politica industriale comunitaria”. “Lavoreremo - ha aggiunto – per dare all'Italia una carica di Commissario in settori come industria, imprenditoria, commercio, mercato interno”. Il premier Conte ha garantito uno sforzo ulteriore in termini di ripresa economica: “Nel nostro Def abbiamo stimato una crescita prudenziale dello 0,2% ma siamo ferocemente determinati a superare questo livello. Siamo convinti che tutti noi possiamo farcela, continuando sulla strada di un franco dialogo, una discussione condivisa, creando sinergie di sistema”.
(Caf – 22 mag)

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