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direttore Paolo Pagliaro

Keynes sta tornando
e non solo in libreria

Keynes sta tornando <br>e non solo in libreria

di Paolo Pagliaro

Il mondo delle imprese, che oggi si è dato appuntamento a Roma per l’assemblea annuale di Confindustria, chiede al governo di uscire dalle risse sulla tav e impegnarsi in un progetto tangibile di politica industriale. Il ministro Tria vuole creare un nuovo dipartimento che si occupi degli investimenti. E proprio la richiesta di investimenti pubblici è riuscita a far tornare in piazza Cgil Cisl e Uil, per la prima volta insieme dopo sei anni di incomprensioni.

E’ dunque molto tempestiva la decisione della Mondadori di pubblicare la nuova edizione italiana degli scritti di John Maynard Keynes, il gigante del pensiero economico che ha insegnato come spetti anche agli stati assicurare un elevato livello di attività produttiva e di occupazione, garanzia che non si può chiedere solo al mercato.

Il volume pubblicato nei Meridiani comprende la principale opera di Keynes, “La teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta” del 1936 e altri 28 scritti, larga parte dei quali mai proposti in italiano. La nuova edizione è curata e tradotta da Giorgio La Malfa, che la ha arricchita con una cronologia che è in realtà un’avvincente biografia di Keynes. L’opera verrà presentata giovedì mattina all’Accademia dei Lincei, alla presenza del capo dello Stato.

Naturalmente, non sappiamo come Keynes avrebbe risposto alle sfide di oggi: le crescenti disuguaglianze, la disoccupazione, la rivoluzione tecnologica. Ma, secondo Michele Salvati, che ne ha scritto sul Corriere della Sera, sappiamo perfettamente come le avrebbe affrontate. L’avrebbe guidato la convinzione che occorra un capitalismo temperato da interventi pubblici necessari, nel contesto di un ordine politico liberaldemocratico. Che è in fondo la questione su cui si vota domenica.

(© 9Colonne - citare la fonte)