Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SULL’ABUSO D’UFFICIO
E’ SCONTRO LEGA-M5S

E’ il reato di abuso d’ufficio il tema del nuovo scontro del giorno tra Lega e Movimento 5 Stelle. Il leader del Carroccio Matteo Salvini, nonché vicepremier e ministro dell’Interno, di buon mattino a Radio Anch’io, ribadisce quanto già circolato ieri, ovvero l’intenzione di volerlo abolire, e motiva così: “Voglio scommettere sulla buona fede degli italiani, degli imprenditori e dei sindaci. Abbiamo tanta burocrazia e troppa paura di firmare atti, aprire cantieri, sistemare edifici. La risposta è assolutamente sì. Faccio quello che è giusto per italiani". Praticamente una bomba destinata a deflagrare nel breve arco di pochi minuti, il tempo che ci mette l’altro vicepremier Luigi Di Maio a replicare con un lungo post su Facebook: “dovrei stare zitto davanti a queste affermazioni? Dovrei stare zitto davanti a chi apre ai raccomandati, a chi chiude le porte al merito, a chi favorisce qualcuno solo perché ha avuto qualcosa in cambio? E poi ci lamentiamo dei cervelli in fuga e dei nostri ragazzi che devono espatriare per cercare un lavoro? Ma per favore...” si sfoga il leader del Movimento 5 Stelle. “Come si fa a dire che si vuole dare battaglia alla mafia e alla camorra con un decreto e poi subito dopo incitare all’abolizione del reato di abuso d’ufficio? Dov’è la logica? È un reato in cui cade spesso chi amministra, è vero, ma se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Non è togliendo un reato che sistemi le cose. Ma che soluzione è? Il prossimo passo quale sarà? Che per evitare di far dimettere un sottosegretario togliamo il reato di corruzione?”. Il finale è tranchant, da irritazione pura: “Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno stronzate!”. A metà strada tra le posizioni dei due contendenti c’è però quella autorevole di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, che si dice sì “assolutamente contrario all'abolizione del reato di abuso d'ufficio”, ma d’altra parte “credo che sia opportuno pensare se ci sia uno spazio per una modifica". Parole che consentono a Salvini e alla Lega (che fa notare come anche il premier Giuseppe Conte sia favorevole quantomeno a una revisione) di prodursi in una controreplica: "Di Maio farà muro? Lo dica al suo presidente del Consiglio, si mettano d'accordo. Io voglio mettere in galera i  ladri, ma voglio che sindaci, funzionari pubblici, presidenti e  associazioni di volontariato possano lavorare tranquillamente".

(Sis)

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