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direttore Paolo Pagliaro

Com’è importante
la verità degli altri

Com’è importante <br> la verità degli altri

di Paolo Pagliaro

(23 maggio 2019) Poiché nelle scuole è tornata l’ora di educazione civica e poiché  la rivendicazione identitaria è tornata a essere il motore di ogni scalata politica di successo, è vivamente consigliata agli studenti e ai loro genitori la lettura di un prezioso volume stampato in questi giorni da Bollati Boringhieri. Si intitola “La verità degli altri” e lo ha scritto Giancarlo Bosetti, il fondatore – con Norberto Bobbio e Vittorio Foa – della rivista Reset.  
La questione è nota. Quando la tribù allarga il raggio dei suoi movimenti verso altre radure, altri boschi, altre vallate, scopre improvvisamente un’altra tribù che celebra riti con un altro palo, altre danze, altri canti. Altri totem e altri tabù. Questa scoperta è uno shock.   Vista dalla parte di una tribù  la scoperta della verità degli altri è come una ferita, un tradimento. La ferita poi si rimargina, quando le cose vanno bene, e quel che sembrava un tradimento diventa un beneficio. Ma ci vuole del tempo. Un nome adatto per questa guarigione è tolleranza, un altro nome escogitato dai filosofi è pluralismo, che vuol dire che siamo tanti e diversi. 
Mettersi nella testa degli altri è un esercizio fecondo, perché riduce le possibilità di conflitto e Bosetti lo fa attraverso dieci storie che raccontano le vite dei più coraggiosi protagonisti del pluralismo, dei loro percorsi lontani dalla retorica dello «scontro tra civiltà».
Va da sé che il relativismo culturale - su cui Bosetti indaga con l’aiuto tra gli altri di Cusano e Montaigne, Origene e Isaiah Berlin -  non significa accettazione di riti incompatibili con i diritti umani. Il numero dei valori culturali diversi e in conflitto tra loro può essere lungo ma non è infinito e non ci sta dentro tutto.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)