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direttore Paolo Pagliaro

“RIVOLUZIONERÒ LA UE
ASSIEME A FARAGE”

“RIVOLUZIONERÒ LA UE <BR> ASSIEME A FARAGE”

“Non ho lavorato giorno e notte sul decreto sicurezza bis per sentirmi dire: ne parliamo la prossima settimana per rispettare gli equilibri in vista del voto. L'ho accettato, ma ora basta. Col voto finiscono le scuse”. Così a La Stampa il vicepremier nonché ministro dell’Interno Matteo Salvini, che comunque sottolinea che al contrario delle scuse il governo non finirà, neppure se alle europee la Lega supererà i130%. “Di sicuro però ci rimettiamo a fare le cose – afferma Salvini -. A cominciare dalla Tav. Il voto del Piemonte è un referendum. Se vinciamo noi l'alta velocità si fa. E con la Tav arriveranno le autonomie e la flat tax”. Se gli alleati si oppongono? “Non si oppongono, perché è scritto nel contratto. Gli imprenditori hanno bisogno di meno tasse per dare più lavoro. Dunque ripartiamo con flat tax, autonomie e sblocca cantieri”. In merito alle parole di Berlusconi che insiste nel rimarcare l’astio dei parlamentari del Carroccio verso i cinquestelle, Salvini ribadisce di non avere “nessuna nostalgia del passato, non guardo indietro. Con Forza Italia amministriamo magnificamente in molti comuni. Ma sul governo ho dato la mia parola. E non me la rimangio. Non ci sarà nessuna operazione di Palazzo”. Il leader dell'Alde, Guy Verhofstadt – viene fatto notare a Salvini - sostiene che lei, Le Pen, Strache, Wilders e Farage siate a libro paga di Putin. “Ma figurati te. Se avessi voglia e tempo lo querelerei. Ho sempre detto, e lo ripeto, che le sanzioni alla Russia hanno aggravato il problema. E soprattutto hanno fatto perdere sei miliardi di esportazioni alle nostre aziende. Lo dico non perché mi pagano i russi, ma perché è un dato di fatto. Però vedere che a Bruxelles sono così nervosi mi fa piacere. È come se la Juventus avesse paura di perdere lo scudetto dopo otto anni senza rivali. Beh, i rivali sono arrivati e spero che domenica vada a votare una valanga di persone per cambiare le cose. La partita è aperta”. “Con Farage siamo già in parola. Come con gli olandesi, i francesi e i tedeschi. Abbiamo vedute comuni anche con ungheresi e polacchi pur appartenendo a famiglie diverse. Possiamo fare davvero la rivoluzione in Europa”. (24 MAG / red)

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