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direttore Paolo Pagliaro

IL VATICANO: SUL CLIMA
ASCOLTIAMO I GIOVANI

IL VATICANO: SUL CLIMA <br> ASCOLTIAMO I GIOVANI

“La soglia di 1,5°C è una soglia fisica critica, in quanto consentirebbe ancora di evitare molti impatti distruttivi dei cambiamenti climatici causati dall'uomo, come la regressione delle principali calotte glaciali e la distruzione della maggior parte delle barriere coralline tropicali. In particolare, salvaguarderebbe probabilmente la nostra casa comune dal trasformarsi in una "serra". Con il riscaldamento globale di circa 1°C verificatosi dalla rivoluzione industriale, stiamo già assistendo al grave impatto dei cambiamenti climatici sulle persone, in termini di condizioni meteorologiche estreme, quali siccità, inondazioni, innalzamento del livello del mare, tempeste devastanti e feroci incendi. La crisi climatica sta raggiungendo proporzioni senza precedenti. L’urgenza, pertanto, non potrebbe essere maggiore”. Lo dice il Prefetto del dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del Vaticano, il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, in un messaggio alla Comunità Scientifica in occasione del 4° anniversario dell’Enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco, e tra l’altro nel giorno del terzo Strike for Climate Change. Il cardinale Turkson ricorda che “la soglia di 1,5° è anche una soglia morale: si tratta dell’ultima possibilità di salvare tutti quei paesi e i molti milioni di persone vulnerabili che si trovano nelle regioni costiere. Sono i poveri a pagare il prezzo più alto dei cambiamenti climatici. Tanto l’esperienza comune della vita ordinaria, quanto la ricerca scientifica dimostrano che gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la gente più povera. Dobbiamo rispondere con coraggio alle grida sempre più angoscianti della terra e dei suoi poveri.A proposito dello sciopero dei giovani, Turkson ricorda che “il richiamo allarmante degli scienziati ad agire per prenderci cura della nostra casa comune che va in pezzi è anche sostenuto da un appello molto potente che viene dalle giovani generazioni, il cui futuro è minacciato: i giovani esigono da noi un cambiamento e vi è un attivo movimento di alunni e studenti che si leva in tutto il mondo. Ci chiedono di realizzare l’urgente transizione alle fonti di energia rinnovabile in linea con l’Accordo di Parigi e di mettere fine all’era dei combustibili fossili.  Negli ultimi mesi, i giovani sono diventati sempre più espliciti, come si rileva, ad esempio, negli imponenti “scioperi per l’ambiente”. La loro frustrazione e rabbia verso la nostra generazione è palese. Rischiamo di finire per derubarli del loro futuro, nonché lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia.

(© 9Colonne - citare la fonte)