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Sanità: più privato
a spese del pubblico

Sanità: più privato <br>a spese del pubblico

di Paolo Pagliaro

Nella sanità italiana le prestazioni private stanno progressivamente sostituendo quelle pubbliche, grazie anche a uno stato che finanzia con crescente generosità la spesa privata a danno del servizio sanitario nazionale.

Questo ci racconta – oltre a molte altre cose - il Rapporto 2019 sullo stato sociale redatto dal Dipartimento di Economia e Diritto dell’Università La sapienza, curato dal professor Roberto Pizzuti e presentato mercoledì scorso.

In un anno dalle casse pubbliche sono usciti oltre 5 miliardi e 700 milioni per finanziare la spesa sanitaria privata, perlopiù sotto forma di sgravi fiscali. In sostanza, è un trasferimento di ricchezza che va dalle famiglie povere a quelle più abbienti. Sono queste ultime che più spesso si rivolgono alla sanità privata e dunque più usufruiscono del contributo pubblico.
In rapporto al Pil, la nostra spesa sanitaria pubblica e privata è in linea con la media Ocse e inferiore alla media europea. Ma il problema è che negli ultimi anni il divario negativo è cresciuto soprattutto per la riduzione della componente pubblica, che dal 2010 al 2017 è scesa dal 78,4 al 74%s della spesa complessiva mentre nel resto d’Europa è aumentata.

Superati i quarant’anni dalla sua istituzione, il nostro Servizio Sanitario Nazionale, pur essendo tra i meno costosi, garantisce ancora prestazioni mediamente buone alla generalità dei cittadini, ma sta perdendo molti colpi al Sud. Il rapporto sullo stato sociale giunge a conclusioni non diverse da quelle della Corte dei conti, che ieri ha sottolineato anch’essa “le difficoltà a garantire in tutto il Paese adeguati livelli di assistenza, soprattutto per l’insufficienza della rete di assistenza domiciliare o di strutture specifiche rivolte ad anziani e disabili”.

(© 9Colonne - citare la fonte)