Trento, 31 mag – “Alla fine il populismo, i nazionalismi e i sovranismi hanno vinto soprattutto in Italia e Francia ma nel resto d’Europa il dato è diverso e credo che bisogna tener conto di questo. Capire soprattutto perché il nostro Paese ha scelto di girare a destra, ma teniamo conto anche del quadro europeo che ha largamente sanzionato i sovranisti e li ha tenuti bloccati in una situazione che non è maggioritaria, anzi ampiamente minoritaria”. Così Enrico Letta, direttore della Paris School of International Affairs dell’Università SciencesPo di Parigi, intervenuto a Trento al dibattito “Europa, e adesso?” nell’ambito della seconda giornata del Festival dell’Economia di Trento, dedicato quest’anno al tema “Globalizzazione, nazionalismo e rappresentanza”. “Dopo il voto europeo – aggiunge l’ex premier - credo che ci siano tutte le condizioni per avere una situazione europea diversa, più freschezza, forze politiche nuove come i verdi e i liberali che non erano prima dentro la maggioranza europea che secondo me possono dare un ottimo contributo. Sono contento del voto europeo – aggiunge Letta - è un voto che prima di tutto ha visto più partecipazione, quindi più legittimazione al Parlamento che può essere più forte nei confronti del Consiglio e della Commissione. Questa è una buona notizia perché il Parlamento è l’espressione dei popoli europei e poi è un voto che ha visto la vittoria di forze più fresche: secondo me liberali, verdi insieme al Ppe e ai socialdemocratici classici potranno guidare l’Europa in una strada migliore in cui tre temi devono essere all’ordine del giorno: l’ambiente, l’umanesimo tecnologico e l’Europa sociale. Su questi tre temi – conclude Letta - si può costruire una nuova sintonia sentimentale fra l’Europa e i suoi popoli e io spero che questo si faccia”. (Roc)