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direttore Paolo Pagliaro

Un tema per la sinistra?
E’ ovvio, i bassi salari

Un tema per la sinistra? <br>E’ ovvio, i bassi salari

di Paolo Pagliaro

In Germania durante la campagna elettorale per le europee si è discusso molto di questioni sociali, a cominciare dai bassi salari. Una vera e propria piaga in un paese dove sono molto diffusi i cosiddetti mini-job, con milioni di lavoratori che guadagnano, quando va bene, mille euro al mese. Nonostante l’interesse intermittente di 5 Stelle e Partito Democratico per una legge che stabilisca il diritto a un salario minimo e lo quantifichi. non si può dire che in Italia la questione sia al centro dell’agenda politica. Eppure, nel nostro paese le retribuzioni sono tra le più basse d’Europa e i salari reali – cioè calcolati aggiustandoli al costo della vita – in otto anni sono calati del 4,3%.
La stagnazione dei salari, o la loro revisione al ribasso, è un lascito della recessione e una conseguenza della bassa produttività. E’ un fenomeno che si registra in 6 dei 28 paesi dell’Unione, ma in Italia è più marcato che altrove.
Secondo gli ultimi dati Istat, la retribuzione lorda oraria in Italia è di 19,92 euro, contro i 25 euro in Germania e i 35 in Danimarca. Oltretutto in Italia c’è un cuneo fiscale di ben 10 punti più alto rispetto a quello che si registra mediamente nel resto d’Europa e ci sono forti sperequazioni anche geografiche. Il risultato è che un lavoratore su 5 del settore privato guadagna meno di 9 euro lordi, cioè è sotto la soglia prevista dalle proposte di legge sul salario minimo.
Le basse retribuzioni sono insieme causa ed effetto del declino economico. Se un laureato o un tecnico specializzato può scegliere fra lavorare per 30mila euro lordi in una impresa italiana o per 60mila all’estero, non è difficile immaginare dove andrà. Ecco un buon tema per una sinistra in cerca di identità.

(© 9Colonne - citare la fonte)