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direttore Paolo Pagliaro

Dalla Commissione
alcuni buoni consigli

Dalla Commissione <br> alcuni buoni consigli

di Paolo Pagliaro

(6 giugno 2019) C’è stato un sostanziale disinteresse per le raccomandazioni che all’unanimità la commissione europea ha rivolto ieri all’Italia per indurla a rimettere  a posto i suoi conti. Eppure, anche a una prima superficiale lettura,  non sembrano affatto consigli irragionevoli. La commissione chiede di ridurre il numero spropositato delle esenzioni fiscali, di riformare i valori catastali, di combattere l’evasione attraverso l’uso della fatturazione elettronica e abbassando la soglia per l’utilizzo del contante. Chiede di  far emergere il lavoro sommerso, di investire nell’istruzione ciò che si potrebbe risparmiare riducendo gli interessi sul debito, di sostenere ricerca e sviluppo, di migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione, di aumentare il grado di concorrenza del mercato, di ridurre l’eccessiva lunghezza dei processi.
Chiede inoltre di abbassare la tassazione sul lavoro e di impegnarsi ad aumentare il tasso di occupazione femminile, che in Italia è del 53% contro una media europea del 67. La Commissione giudica del tutto inadeguato – anzi, definisce “sottosviluppato”  il sistema di assistenza che dovrebbe consentire alle donne di lavorare. E fa notare che in Italia solo il 28% dei bambin sotto i tre anni frequenta una scuola per l’infanzia.
Ma l’obiezione più stringente riguarda la  voragine che misure come quota 100   provocano nel bilancio dello Stato: agli altri europei – e forse non solo a loro – risulta difficile capire la logica per cui un paese che diventa sempre più vecchio pensa di risolvere i suoi problemi mandando i cittadini in pensione con qualche anno d’anticipo. Tra l’altro, non risulta neppure all’Europa che dopo le uscite per raggiunta quota 100, ci sia stato il promesso aumento dell’occupazione giovanile.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)