Il Movimento 5 Stelle va all'attacco dopo la notizia dell'arresto di Paolo Arata, ex consulente per l'energia di Matteo Salvini, per “intestazione fittizia, corruzione e autoriciclaggio" e Vito Nicastri, imprenditore dell'eolico. "Quando è scoppiato il caso Siri a destare scalpore era stato anche il legame tra Paolo Arata e Vito Nicastri - ricorda M5S sul blog - Da subito avevamo detto che non dovevano esserci ombre sul Governo del cambiamento e i presunti rapporti tra Siri e Arata mettevano in cattiva luce l’intero esecutivo, dunque era necessario prendere subito le distanze da individui come Arata. Oggi possiamo dirlo: avevamo ragione. E le dimissioni di Siri sono state un grande segnale di trasparenza da parte del governo". Siri, allora sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture, era stato al centro di un caso di governo nelle scorse settimane, che aveva finito per incrinare i rapporti tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, con quest'ultimo che si era opposto fino all'ultimo alla revoca della nomina di Siri nonostante l'accusa di corruzione: revoca che poi era avvenuta al termine di un consiglio dei ministri molto caldo. Secondo il Movimento 5 Stelle "gli arresti di oggi evidenziano i legami tra Paolo Arata, considerato un esperto di energie rinnovali, e Vito Nicastri, ritenuto dagli inquirenti tra i finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Gli Arata, infatti, sarebbero soci occulti di Nicastri. Gente come questa deve stare anni luce lontana dalle Istituzioni. E su questo non faremo mai un passo indietro. Per nessuna ragione al mondo. Noi da sempre, infatti, combattiamo la corruzione e le mafie in maniera decisa. E continueremo a farlo senza alcuna esitazione".  Dalle indagini di oggi emergerebbe anche l’intento di fare business con l’ambiente. "Ambiente, business, corruzione e mafia, un intreccio che diventa sempre di più un serio problema per il nostro Paese - spiega la nota dei 5S sul blog delle stelle - Il nostro impegno è massimo per contrastare un fenomeno corruttivo che blocca l’economia italiana, impedisce alle nostre aziende di crescere e distrugge anche il mercato del lavoro. Noi questo non lo possiamo permettere, su mafie e corruzione non abbasseremo mai la guardia".

(Sis)