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direttore Paolo Pagliaro

«NON ACCETTO L’ACCUSA
DI ESSERE FAZIOSA»

«NON ACCETTO L’ACCUSA <BR> DI ESSERE FAZIOSA»

Il Russiagate della Lega ha investito ieri anche il Senato con uno scontro tra il Pd e la presidente Elisabetta Alberti Casellati. Che in un'intervista a Repubblica respinge l'accusa di essere faziosa e dice di aver solo applicato il regolamento. Ma fa un appello anche sulla riforma della giustizia: “Non è più rinviabile o sarà una Caporetto”. Il Pd ha accusato di faziosità la Casellati perché la presidente del Senato ha dichiarato inammissibili le tre interrogazioni, presentate a febbraio e maggio dopo l'articolo dell'Espresso, sulla trattativa tra esponenti leghisti e russi per un finanziamento alla Lega. “Trovo l'accusa del Pd del tutto ingiustificata e pretestuosa – afferma la seconda carica dello Stato - Non potevo ammettere quelle interrogazioni perché l'articolo 145 del regolamento prescrive che deve esserci un oggetto determinato. Non posso investire l'Aula del Senato su supposizioni e circostanze presumibili tutte coniugate al condizionale: ‘Come riferirebbe l`Espresso. . . ‘. Io non mi diverto a respingere le interrogazioni e non ne ho ammesse recentemente anche altre, come quelle di Forza Italia piuttosto che di Fratelli d'Italia. Ma il Pd sa bene che quando sequestrarono i fondi della Lega, si discusse la loro interrogazione con Salvini in Aula. Quindi possono dirmi tutto ma non che sono faziosa, termine tra l'altro assai sgradevole. Io sono un presidente di garanzia. Ciò significa che salvaguardo i diritti dell'opposizione e della maggioranza, usando lo stesso metro”. (PO / Red – 12 LUG)

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