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Vignali (Maeci): Servizi consolari innovativi per italiani all'estero

Vignali (Maeci): Servizi consolari innovativi per italiani all'estero

“Il deflusso degli italiani verso l’estero è un tema importante” di cui “è urgente acquisire consapevolezza nel Paese. Questo è il valore aggiunto iniziale più importante di questa indagine conoscitiva”. Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri, in audizione al Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle condizioni e le esigenze delle comunità degli italiani nel mondo. Vignali ricorda le stime del ministero dell’Economia (“La fuga di cervelli dall'Italia verso l'estero ci fa perdere circa 14 miliardi all'anno”, disse Giovanni Tria qualche settimana fa) e sottolinea l’importanza di “acquisire consapevolezza per dare risposte che, certo, sono complesse”. Vignali punta l’attenzione sulla nuova mobilità e sulle strategie da mettere in atto per valorizzare gli italiani all’estero. Fondamentale è, secondo il direttore generale per gli italiani all’estero della Farnesina, “preparare i nostri ragazzi alla partenza, preparare percorsi e strategie di rientro, saper valorizzare chi è nato e cresciuto all’estero per poterne ‘ingaggiare’ le competenze in quella promozione del Sistema Paese che auspichiamo dalle nostre collettività”. Vignali ricorda poi la conferenza degli Ambasciatori che si è svolta nei giorni scorsi alla Farnesina: “Tra varie dimensioni del soft power nel mondo si è parlato anche di quello che le nostre collettività possono esprimere per promuovere gli interessi del Paese”. “Se vogliamo essere credibili nei confronti delle nostre comunità all’estero e se vogliamo che ci rappresentino, dobbiamo poter essere credibili su quello che offriamo in termini di servizi consolari”, afferma Vignali. A queste collettività è necessario “dare servizi e riposte, e poterci dialogare in termini innovativi”, prosegue sottolineando l’importanza di “intercettare la nuova mobilità attraverso un linguaggio più familiare” e offrendo “servizi adeguati in termini di rapidità e di facilità d’uso impiegando tecnologie digitali”.

DA FAST IT ALLA CARTA D’IDENTITA’ ELETTRONICA - Il direttore generale per gli italiani all’estero ricorda quindi le strategie messe in atto in questo senso dalla Farnesina: “Abbiamo lanciato il progetto Fast It che in poco più di un anno e mezzo ha registrato e gestito 300mila pratiche e a breve vorremmo lanciare un ulteriore servizio, la presentazione della pratica per il rilascio o il rinnovo del passaporto”. Sarà comunque necessario “recarsi fisicamente in consolato per le impronte digitali” ma è comunque “un passo avanti”, sottolinea Vignali annunciando di voler “introdurre due nuovi sistemi importanti nell’ambito di Fast It: pagoPA, per i pagamenti digitali a distanza, in modo da agevolare l’utenza. Un servizio che abbiamo integrato, circa il 30% dei nostri utenti ha già la possibilità di pagare attraverso dei sistemi non monetari ma vogliamo raggiungere obiettivi più ambiziosi”. Integrato, inoltre, “il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) che servirà in futuro a consentire l’accesso a funzionalità ancora più importanti, in prospettiva addirittura al possibile voto elettronico. Purtroppo non è ancora molto usato in Italia, stiamo cercando di spingerlo per l’estero”. Infine, afferma Vignali, “stiamo lanciando la sperimentazione per la carta d’identità elettronica all’estero. La sperimenteremo a partire dal 20 settembre a Vienna, Nizza ed Atene. E’ un primo passo: contiamo in pochi mesi di poter estendere a tutto il resto dell’Unione europea e dei Paesi associati come Svizzera e Norvegia”. “Un passo importante – lo definisce il direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina -, la carta d’identità elettronica sarà molto richiesta, soprattutto nei Paesi dove non accettano più quella cartacea. In futuro potremmo avviare analoghe sperimentazioni anche al di fuori dell’Ue”.

LE ELEZIONI DEI COMITES - Il prossimo anno ci sarà un appuntamento importante per le comunità italiane all’estero: “Nell’aprile 2020 avremo il rinnovo dei Comites: sarà un passaggio importante”, rileva Vignali. “I Comites – spiega – sono la base delle rappresentanze degli italiani all’estero. Sono particolarmente importanti per i consolati perché sono l’interlocutore istituzionale con cui il console si deve confrontare. Rappresentano la voce degli italiani”. “Lanceremo le elezioni a partire da gennaio 2020 e intendiamo avviare una campagna per il voto già da settembre – prosegue Vignali -. Vorremmo che fosse una votazione di successo, partecipata. A differenza della tornata scorsa vorremo una forte partecipazione: la rete si impegnerà in questo”. Oltre alla campagna che sarà lanciata da Roma, la Farnesina vuole coinvolgere le nuove generazioni: i giovani “hanno energia, hanno voglia di impegnarsi, e lo abbiamo visto nel seminario di Palermo, hanno tante idee, proposte e voglia di fare, quello che serve per mantenere un dialogo costante e fruttuoso con le collettività”, prosegue Vignali. In campo, quindi, una “doppia campagna: quella per fare votare gli italiani all’estero e per far conoscere le modalità di voto, e l’altra per far votare i giovani e farli candidare - spiega Vignali – I Comites poi eleggeranno il Cgie, e da questo potremo passare anche ad altre riforme come quella del voto all’estero”.

IL VOTO ALL’ESTERO - E proprio sul voto all’estero Vignali sottolinea lo “sforzo notevole” della Farnesina per gestire le elezioni fuori i confini nazionali. “Stiamo andando in una situazione in cui da un lato aumenta il corpo elettorale e dall’altro si restringono le risorse, per la Farnesina come per il resto della pubblica amministrazione, con problemi ad avere stanziamenti elettorali adeguati a organizzare il voto per 5 milioni di italiani. In qualche modo – afferma Vignali - questa discrasia andrà risolta, sta al parlamento individuare la soluzione. A me sta indicare le difficoltà che l’amministrazione incontra sempre più nell’affrontare le elezioni all’estero”.

CONFERENZA STATO-REGIONI-PA-CGIE - Un altro “appuntamento importante” ci sarà a novembre di quest’anno e sarà la conferenza Stato-Regioni-Province autonome-CGIE. “Un appuntamento a cui ci stiamo preparando” che toccherà “temi di grande interesse, come il turismo di ritorno, la fiscalità per gli italiani all’estero, l’assistenza sanitaria, la formazione dei giovani in partenza, il rientro” sottolinea Vignali. C’è però “un nodo finanziario – spiega il direttore generale per gli italiani all'estero della Farnesina -: trovare le risorse affinché i membri del CGIE, che risiedono all’estero, possano venire a Roma. Ci stiamo impegnando come Farnesina: abbiamo chiesto in assestamento una dotazione adeguate. Non c’è stata concessa in prima battuta, ma non demordiamo. Continueremo a insistere, sappiamo di poter contare sul sostegno di tanti parlamentari”.

VENEZUELA E BREXIT - Vignali si sofferma poi sulle situazioni di maggior criticità per gli italiani all’estero: nel Regno Unito per far fronte alla Brexit e in Venezuela alle prese con una crisi senza precedenti. Sulla questione Brexit “il governo e il parlamento hanno stanziato considerevoli risorse”, prosegue Vignali, destinate a “nuove assunzioni, in particolare al Consolato di Londra” e per una “nuova sede consolare a Manchester”. “Il processo va avanti – assicura Vignali – la Farnesina sta potenziando i suoi servizi consolari nel Regno Unito in modo da far fronte a qualsiasi scenario, che speriamo sia di accordo. Certo è che con il cambio di leadership la prospettiva del ‘no deal’ resta aperta, e questa non è buona notizia. Per questo ci stiamo impegnando a fondo per prepararci”. “In Venezuela ci sono 143mila italiani che hanno pienamente diritto a protezione. Abbiamo dato delle risposte in termini di aiuti e abbiamo potenziato notevolmente i servizi consolari, in particolare il rilascio del passaporto con un aumento del 50% rispetto all’anno scorso, in modo da venir incontro agli italiani che volessero lasciare il paese”, conclude Vignali spiegando che “abbiamo cercato di potenziare le sedi però la situazione resta molto difficile ed è giusto averne consapevolezza”. (sip – 30 lug)

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