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direttore Paolo Pagliaro

Musica, Jacopo Perosino
porta in Germania il suo Retrò

Musica, Jacopo Perosino <br> porta in Germania il suo Retrò

ll cantautore astigiano Jacopo Perosino porterà la sua musica in Germania. Domenica 11 agosto, infatti, sarà al Rondell Konzerte di Biberach, nell'Alta Svevia, per presentare il suo album d'esordio Retrò (Isola Tobia Label). Il Rondell Konzerte è un festival storico che dal 1981 porta a Biberach an del Riss (Baden Wurttemberg) musicisti di ogni estrazione, con predilezione per le musiche popolari, world, jazz e d’autore. Perosino salirà sul prestigioso palco sotto la "Torre Bianca" con i suoi compagni di viaggio (Paolo penna: chitarre elettriche e acustiche; Zimo torchio: basso e contrabbasso; Pietro Ponzone: batteria e percussioni; Andrea Nejrotti: fisarmonica, tastiere, piano, rhodes, glockenspiel).

Il cantautore astigiano, alla sua opera prima da solista, ha già riscosso notevoli successi: premio miglior testo al premio Botteghe d'Autore, finalista al Premio Mario Panzeri e, attenzionato dal Club Tenco, è stato chiamato ad esibirsi per “Il Tenco Ascolta” a Sanremo.

L’ALBUM  La musica di  Perosino si muove tra immaginari onirici e suggestioni letterarie. Tzigani resi schiavi della nuova società cyber-sedentaria, regine di cabaret piene di lacrime e cerone, sordidi carcerati senza pentimento, sciantose algide e tristemente condannate all'adulazione: sono i personaggi surreali che animano "Retrò", il suo disco d'esordio. Undici tracce in tutto per un concept album che racconta la storia di un uomo, dalla fanciullezza all’età adulta sino alla morte in guerra. Una vicenda che trae ispirazione da “Il Mantello”, atto unico di Dino Buzzati. Come nell'opera letteraria, anche Perosino affronta il racconto degli ultimi istanti della vita di un uomo al quale viene concessa l’opportunità di incontrare un’ultima volta i suoi cari: la madre, i nonni, la sorella e la fidanzata. Nel suo viaggio verso casa incontrerà esseri al limite della realtà. Quello che resta, alla fine, è la fotografia spesso spietata di una società morente.In "Retrò" ogni brano vive in una sorta di stanza sonora a lui dedicata (fra rock, blues, pop, echi musicali dell'Est europeo e sapori circensi) come fosse un'ambientazione scenografica in musica fatta anche di rumori e suggestioni. Un modo di costruire un lavoro discografico che la dice lunga sulla vocazione dell'autore al teatro e quindi alla canzone teatrale. Se si chiede a Jacopo Perosino di descrivere il suo primo album con poche parole, lui risponde che “Retrò è un disco che tiene compagnia parlando di solitudini, racconta l’assenza che genera mostri e fa risuonare le anime come vuoti a perdere e mai a rendere”.

DA ASTI TRA MUSICA E TEATRO Jacopo cresce ad Asti con una palla da basket in mano. Quando non gioca, suona. Classe 1988, esordisce nel 2011 al festival “A sud di nessun nord” con alcuni varietà e improvvisazioni di teatro-canzone. Il 2012 è anche l'anno in cui avvia il collettivo musical- teatrale Noàis, con il quale produrrà un disco e alcuni spettacoli, assieme ad alcuni musicisti e performer del panorama locale. Nel frattempo scrive un monologo per il teatro, "Figli del 68", che va in scena ad AstiTeatro 35. Nel 2014 produce e registra con il collettivo Noàis e Archensiel Studio di Paolo Penna un album intitolato Lanterne (Punto Rec Studios edizioni). Il disco ottiene alcune recensioni importanti e consensi ed è inserito nei 40 finalisti per la “Targa Tenco per la Migliore Opera Prima”. Intanto alterna la musica al teatro, con la stesura, le musiche e l’interpretazione del recital “Femmes dans la rue”, storie di donne coraggiose e poco ricordate. Nel 2015 vince con il brano inedito "Levante" il premio “Colline di Torino- InediTo”, nella sezione testo-canzone, presso il Salone del Libro di Torino. Tra il 2015 e il 2016 si esibisce con i Noàis in importanti rassegne nazionali quali Collisioni, Aria di Festival, ResetFestival, Tenco Ascolta, fino a concludere il tour promozionale in Germania presso lo storico Rondellkonzerte Music Festival. Nel 2017 inizia i lavori del primo album solista, Retrò, avvalendosi della collaborazione di Paolo Penna (già chitarre e arrangiamenti Noàis) e di Giulio Rosa (Roy Paci, Vinicio Capossela, Bandakadabra, ecc.). La produzione artistica viene curata da Fabrizio “Cit” Chiapello presso lo storico Transeuropa Recording Studios di Torino. Pubblicherà a breve un pamphlet tratto dal monologo “Figli del 68”, edito da Chinaski Edizioni. (BIG ITALY / Gil – 9 ago)

 foto: ufficio stampa

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