Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Nell’ “Italia più sicura” dilaga la mafia nigeriana

Nell’ “Italia più sicura”  dilaga la mafia nigeriana

di Piero Innocenti

Il Ministro dell’Interno del Governo ormai dimissionario, non sembra avere le idee molto chiare sulla reale situazione della sicurezza nel nostro Paese. E’ quanto si può intuire anche dalla sua ultima dichiarazione nell’intervento in Senato, il 20 agosto, subito dopo che il Presidente del Consiglio aveva annunciato le sue dimissioni, sostenendo di “..aver portato a casa un ‘Italia più sicura..”. Francamente, per quanto ci si sforzi, non si riesce proprio a scorgere questa visione “marziana” di maggiore sicurezza che vede il Ministro. Lo stesso Ministro che solo pochi giorni prima, a ferragosto, aveva presentato un “dossier Viminale” sui risultati conseguiti nel periodo luglio 2018 /luglio 2019 con dati parziali e carenti (alcuni anche imprecisi) sulla delittuosità (un ambito che sta registrando proprio in questi ultimi due mesi una escalation significativa nei furti e rapine nelle abitazioni in diverse città come si può rilevare dalla rassegna stampa locale sul sito della Polizia di Stato) . 
Lo stesso Ministro che, a luglio scorso, probabilmente senza leggerla, aveva presentato in Parlamento, come prevede la legge, la relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) indicando una situazione a dir poco allarmante sulle mafie nel nostro Paese dove pure la criminalità straniera si è andata ritagliando spazi autonomi e tendenzialmente avulsi da contrapposizioni con la criminalità dicasa nostra. Su tutte la criminalità nigeriana sulla quale, sin dal 2006 avevamo scritto della sua pericolosità e pervasività (cfr.”Mafia gialla e mafia nera” ed. Berti, Piacenza). 
Sono le indagini di polizia e le inchieste giudiziarie che hanno fatto emergere vere e proprie organizzazioni a connotazioni mafiose (cults) che si sono venute strutturando in Italia e che è stato possibile individuare collegando tra loro molteplici fatti criminali avvenuti in realtà territoriali anche molto distanti ma anche, più recentemente, grazie alle informazioni rese da collaboratori di giustizia nigeriani. Parliamo della Supreme Eiye Confraternity, dei Black Axe, dei Maphite,  dei Vikings ( solo per citare le più agguerrite) tutte strutture organizzative sorte in Nigeria, molti anni fa, con intenti caritatevoli e poi divenute vere organizzazioni criminali. L’aspetto più drammatico, a mio avviso, è stata la loro diffusione sul territorio nazionale dove cellule della Supreme Eiye Confraternity si sono radicate a Torino, Brescia, Verona, Padova, Roma, Napoli e Castel Volturno (Caserta) ma anche in Sardegna , a Perugia e a Treviso. Una situazione analizzata dalla DIA che diventa ancor più preoccupante per i Black Axe “..presente in tutte le regioni, con una importante cellula operativa in Piemonte e in Sicilia, principalmente a Palermo”. Presenze significative anche a Napoli e, soprattutto, in Emilia Romagna. Una “mafia nigeriana” caratterizzata da riti di affiliazioni, da codici di comportamento ancestrali e da un uso indiscriminato della violenza tanto da aver “..addirittura impressionato gli stessi mafiosi italiani”.
 Una “nuova mafia”, dunque, “..tribale e spietata, difficile da decifrare nelle dinamiche interne, che dal Nord Italia si è progressivamente diffusa su tutto il territorio nazionale,fino in Sicilia, dove ha trovato un proprio spazio, anche con il sostanziale placet di Cosa Nostra”. Una mafia che punta a fare affari soprattutto con il traffico/spaccio di stupefacenti importandoli anche con l’impiego di corrieri reclutati tra giovani nigeriani. Sono i dati elaborati dalla DCSA relativi al 2018 e contenuti nella relazione annuale presentata a luglio scorso che evidenziano un incremento apprezzabile – 624, un più 54,84% rispetto al 2017 - di nigeriani denunciati per delitti collegati allo spaccio di eroina e un più 18,91% (1.157) denunciati per spaccio di hashish e marijuana. Un coinvolgimento in queste attività criminali che si conferma anche nel 2019 dove, alla data del 15 agosto, sono già complessivamente oltre 1.500 i trafficanti/ spacciatori nigeriani, molti anche giovani, arrestati dalle forze di polizia.

(© 9Colonne - citare la fonte)