Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

“SARÀ LA LEGISLATURA
DEL FAMILY ACT”

“Vorrei che il mio dicastero promuovesse coesione sociale e non divisione, perché pari opportunità e famiglia devono essere elementi fondativi della nostra comunità. Non permetterò che vengano strumentalizzati per alimentare una battaglia politica”. Così ad Avvenire Elena Bonetti, ministro per le Politiche familiari e le Pari opportunità, che ribadisce la propria soddisfazione per il fatto che nel programma di governo ci sia “esplicito riferimento, tra le priorità di mandato, al tema delle famiglie, anticipando alcune misure - penso agli asili nido gratuiti - che vogliamo mettere in campo. Le famiglie sono nucleo fondante per il sistema sociale. Se la scorsa legislatura è stata quella del Jobs act, questa dovrà essere quella del Family act: asili nido, assegno peri figli, più diritti per i genitori. Non possiamo e non intendiamo rimandare: questo governo nasce ponendo al centro l'investimento sull'educazione e sulle famiglie, che significa investire sul futuro e sulle nuove generazioni, promuovere la natalità, dare la possibilità a tutte le cittadine e i cittadini di concorrere al bene comune come previsto dalla Costituzione”. Nidi gratuiti subito e assegno unico: riesce a spiegarci meglio il piano? “I dettagli li definiremo nella prossima legge di bilando. Ciò che è importante è che - fin da subito - si siano già delineate queste priorità e fissati degli impegni concreti. Il tema "nidi gratuiti" è un primo passo di diritto all'educazione garantito ai bambini nella fascia 0-3 anni. Un sostegno alla cura dei figli per le famiglie (non sarà l'unico), di contrasto alla povertà educativa e di promozione di equità sociale. Sostenere le famiglie nell'accesso al nido significa eliminare quelle potenziali disuguaglianze sociali che nelle prime fasi della vita rischiano di creare divari non più risanabili. L'assegno unico mensile sarà invece uno strumento economico che accompagnerà tutto il cammino di crescita dei figli, dalla nascita fino alla prima vita adulta, comprendendo anche il percorso formativo”. (13 SET / red)

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