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CRISI D'AGOSTO? LEGA BENE IN ITALIA MA NON IN UE

“La ‘crisi di agosto’ 2019 in Italia nasce dalla mancata corrispondenza tra vittoria della Lega in Italia e sconfitta in Europa”. Lo dice il professor Giovanni Orsina, professore di Storia Contemporanea Italia e di Sistemi politici europei alla LUISS di Roma, nel suo dialogo: “”Un’estate italiana: populismo e ritorno?”, con il direttore de l’Espresso, Marco Damilano, a Cesenatico, alla Summer School di Scuola di Politiche, Italia Mondiale. “La sfida del populismo – continua Orsina - ha radici profonde. I populismi non sono una malattia, ma sono il sintomo di una malattia che ha radici molto profonde. I populismi hanno a che fare con la governabilità del mondo e dei processi storici che, a partire dagli anni ’60, diventano sempre meno gestibili. Rispetto a questo elemento profondo, i cosiddetti ‘populismi’, sono un tentativo di risposta. In Italia, che è un Paese più fragile di altri, tutto questo esplode e si sente in maniera più forte che altrove. La mancata corrispondenza tra populismo italiano e populismo europeo si spiega con la debolezza italiana. Abbiamo una crisi di governabilità della storia che ha accelerato dall’89 in poi. Davanti a questo, abbiamo tentato una serie di soluzioni: meccanismi di mercato, tema dei diritti, integrazione europea, sono tutti tentativi per risolvere il problema della governabilità del mondo, ma con risultati non soddisfacenti. Questo tentativo è passato sempre più verso processi di depoliticizzazione che hanno spostato il potere verso élite e oligarchie, sempre più sottratte al controllo dell’opinione pubblica. L’esplosione del populismo è stata una reazione a tutto questo. Il riflesso di chiusura delle classi dirigenti è un tentativo di comprare tempo, che rischia di rendere ancora più precaria la capacità di capire e che genera nei governati senso di esclusione e insoddisfazione”.

 

M5S. “Nella crisi italiana di agosto – ha aggiunto Marco Damilano - tra le varie vicende, abbiamo un presidente del Consiglio che, per la prima volta nella storia repubblicana, è sempre lo stesso con due maggioranze diverse. Nel 2018 l’Italia è stata il laboratorio del populismo europeo. Il Movimento 5 Stelle è passato dal “vaffa” alla pochette.  Cosa può rappresentare? Una nuova sinistra, un nuovo centro? Secondo Orsina: “Quello del Movimento 5 Stelle, oggi diventa uno dei ruoli più interessanti da osservare in tutta la politica italiana. Al suo interno ci sono due anime molto difficili da leggere e bisognerà vedere se questo sarà un elemento di destabilizzazione del governo”. (Red - 13 ago)

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