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Taglio parlamentari, Cgie: Non ridurre gli eletti all’estero a una rappresentanza “di tribuna”

Taglio parlamentari, Cgie: Non ridurre gli eletti all’estero a una rappresentanza “di tribuna”

“Un esito scontato, che, ovviamente, non può soddisfare le comunità italiane all’estero. La riforma che riduce da 630 a 400 i deputati e da 315 a 200 i senatori incide pesantemente sugli eletti all’estero che da 18 diventano 12, 8 alla Camera e 4 al Senato”. Così Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, commentando la riforma costituzionale che taglia il numero di parlamentari, approvata in ultima lettura alla Camera l’8 ottobre. “Indispensabile, a questo punto, ripensare alla struttura di questa rappresentanza – afferma Schiavone - non solo intervenendo sulla distribuzione territoriale delle quattro ripartizioni, ma anche rafforzando il ruolo dei Comites e istituendo organismi diversi all’interno del Parlamento – come una commissione bicamerale – per non ridurre il ruolo degli eletti all’estero ad una rappresentanza di tribuna”. “Il nostro lavoro e le nostre battaglie di sessant’anni non possono essere ‘buttati a mare’. Il Cgie dovrà essere in prima linea nella raccolta firme a sostegno del referendum sulla riforma appena approvata”, conclude il segretario generale del Cgie. (sip – 10 ott)

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