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Manovra, Mangione (CGIE): brutte sorprese per italiani all’estero

Roma, 7 nov – “Nella manovra non ci sono solo brutte sorprese per il Consiglio generale degli italiani all’estero e per i Comites ma anche per tutti gli italiani all’estero”: la denuncia, a margine del Comitato di presidenza degli italiani all’estero chiuso oggi alla Farnesina, viene ribadita in un’intervista a 9colonne dal vicesegretario generale del Cgie Silvana Mangione. “Prima di tutto – spiega - al Cgie vengono ridate le stesse cifre di tre anni fa senza alcuna integrazione e queste non consentiranno di fare le riunioni fissate per legge, cioè almeno una plenaria ma possibilmente due, due tornate delle commissioni continentali in Europa, America Latina e nei Paesi anglofoni extraeuropei, 6 comitati di presidenza e anche la possibilità di agire e di incontrarci per la celebrazione l’anno prossimo della Plenaria della Conferenza permanente Stato-Regioni-Province autonome-Cgie, del quale abbiamo parlato lungamente con tutte le componenti ministeriali e delle Regioni, in modo tale da prepararla perché questa serve a pianificare il lavoro dei prossimi tre anni per le Comunità italiane all’estero con linee indicative al governo e al Parlamento”. “C’è inoltre – aggiunge il vicesegretario generale del Cgie - il taglio ai comitati degli italiani all’estero, che ormai nella maggior parte dei casi non sono in grado di avere un ufficio e una segretaria per poter svolgere tutte le loro funzioni”. “C’è invece, speriamo – aggiunge Mangione - la conferma dello zoccolo di base per l’insegnamento dell’italiano all’estero e sappiamo tutti quanti come non sia assolutamente sufficiente rispetto alle richieste che vanno crescendo in tutto il mondo, tanto che noi rischiamo effettivamente che si abbassi il numero degli stranieri che desiderano imparare l’Italiano, che si uniscono agli italo-discendenti che vogliono riscoprire la propria lingua e la propria italianità. Costoro – avverte la consigliera del Cgie - non troveranno più a disposizione tutto quello che è necessario. L’Italiano, ricordiamolo – conclude Mangione - è uno degli strumenti fondamentali per far crescere l’internazionalizzazione dell’Italia, la promozione del sistema paese e dare una grossissima mano alla nostra bilancia dei pagamenti”. (PO / Roc)

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