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direttore Paolo Pagliaro

Muro di Berlino, anniversario
tra ricordo e attualità

"Sono arrivata in Germania, per motivi di studio, il 19 novembre dell'89, dieci giorni dopo la caduta del muro: ho vissuto da vicino l'emozione e la partecipazione dei miei giovani colleghi tedeschi per quanto stava avvenendo. Tutti avevano un parente o un amico nella Ddr e tutti erano enormemente toccati dalla forza tranquilla di questo popolo, il loro pretendere e ottenere libertà e democrazia". Ognuno ha un ricordo personale, più o meno diretto, dei grandi tornanti della storia. A raccontare questa sua esperienza legata alla caduta del muro di Berlino è la senatrice Laura Garavini, vicepresidente vicario del gruppo Italia Viva e vicepresidente della commissione Difesa, che ha promosso in Senato un convegno a trenta anni dall'evento in collaborazione con il centro studi e analisi Vision&Global Trends. "La libertà conquistata quel giorno non è affatto scontata. Al contrario, va riconquistata ogni giorno e in ogni luogo" sottolinea ancora la senatrice, secondo cui "la storia d'Europa è cambiata in maniera indelebile con la caduta del muro. Pensiamo alla fine di determinati spaccati ideologici in Italia. Cambiamenti inimmaginabili prima. E proprio la consapevolezza di che cosa questo evento rappresentasse a livello globale deve accompagnarci ancora oggi. Perché, a distanza di trenta anni, osserviamo delle tendenze preoccupanti. Che dobbiamo contrastare, se non vogliamo ricreare le condizioni che hanno portato alla costruzione di quel muro". "Penso ad esempio al grande esodo dei nostri giovani, la cui forte emigrazione verso l'estero ricorda purtroppo quella del passato, da sud verso nord. O anche quella tedesca, da est verso ovest. Ma il vero fenomeno contro il quale dobbiamo tenere alta la guardia è il rifiorire dei movimenti nazionalisti. Proprio nei Paesi dell'ex Unione Sovietica si stanno riaffermando preoccupanti forze politiche di estrema destra". "Per questo - ha concluso Garavini - è fondamentale che si rifletta ancora sul muro. E che lo facciano le persone che credono nell'Europa. E che desiderino abbattere muri e costruire ponti".

ITALIA-GERMANIA.  Il presidente del Gruppo di amicizia parlamentare Italia Germania, il deputato socialdemocratico Axel Schaefer, ricorda invece che l'11 novembre di trenta anni fa prese il treno per Berlino per festeggiare insieme al figlio di 9 anni la caduta del muro: "Tutti piangevano e si abbracciavano, mi sentivo come un tedesco e un europeo felice di come fossero andate le cose: l'Europa ha reso possibile questa rivoluzione - sottolinea Schaefer - ecco perché la memoria è importante. La caduta del Muro è stata l'apertura per un ulteriore sviluppo in Europa, con il Trattato di Maastricht e la moneta comune". "Abbiamo visto la differenza tra patriottismo e nazionalismo, ogni Paese può stare bene in Europa solo se il vicino non sta male e l'interesse nazionale più importante è l'integrazione europea" sostiene il deputato tedesco. "Le relazioni tra Italia e Germania sono veramente speciali" ha sottolineato inoltre Schaefer, ricordando come la "stabilità monetaria europea sia stata merito di un italiano come Draghi, cosa che va contro tutti i cliché e un Museo importante come gli Uffizi abbiano un direttore tedesco. Ma contro la Nazionale italiana - scherza poi il deputato in tema calcistico - la Germania non è mai riuscita a vincere un titolo serio...".

 

 

 

L'AMBASCIATORE. A rappresentare queste ottime relazioni nel corso del convegno è l'ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Elbling, che ha ricordato come la caduta del Muro sia stata una "grande gioia e una sorpresa per le persone della mia generazione, nessuno si aspettava di viverla". "Fino a pochi mesi prima si moriva per attraversare il muro, era un muro reale e mortale e non una metafora" aggiunge il diplomatico, che sottolinea come "l'integrazione tedesca ed europea siano due cantieri aperti". L'ambasciatore Elbling menziona poi i recenti successi elettorali della forza di estrema destra Alternative for Germany (Afd): "In Germania c'è il consenso dell'85 per cento per la democrazia e l'integrazione europea, ma anche l'aspetto critico dell'affermarsi di queste forze estremiste che non hanno preso le distanze in modo chiaro dal nazismo. La Costituzione tedesca ha denti molto forti contro gli estremismi - assicura il diplomatico - non dobbiamo essere tolleranti contro gli intolleranti e dobbiamo essere immuni contro questi germi. Qualunque governo tedesco sarà sempre pro europeo - puntualizza Elbling - la Germania continuerà a essere garante insieme all'Italia dell'integrazione europea". Al convegno ha preso parte anche la senatrice Tatjana Rojc, che ha ricordato come "senza l'89 non sarebbe stata possibile neanche la caduta del confine orientale tra Italia e Slovenia, che è stato causa di grandi conflitti e dolori". (PO / BIG ITALY / Roc - 19 NOV)

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