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direttore Paolo Pagliaro

La buona sanità?
Questione di cuore

La buona sanità? <br> Questione di cuore

di Paolo Pagliaro

Una quota significativa delle migliaia di emendamenti alla legge di bilancio riguarda la sanità. Non sono proposte capricciose, il problema è semmai la loro sostenibilità finanziaria. Si chiedono 2 mila contratti in più per gli specializzandi in medicina. 100 milioni per le non autosufficienze. Nuovi fondi per consentire alle Regioni  di rimborsare i farmaci oncologici  innovativi. Misure per estendere anche agli infermieri laureati le indennità di esclusiva riconosciute ai medici. Più risorse per le cure palliative e le terapie del dolore, l’istituzione di un Osservatorio Epidemiologico Nazionale, nuove norme per garantire che le farmacie siano controllate e gestite da farmacisti, cosa che un tempo era ovvia e oggi non più.

Più attenzione da parte della politica chiedono anche i cardiologi, che questa mattina, ospiti della Camera dei Deputati,  hanno risposto numerosi all’invito dell’Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari e del suo presidente Francesco Fedele. Il tema del convegno  era quell’importante problema di salute pubblica che va sotto il nome di scompenso cardiaco. Un insieme di sintomi e patologie che in Italia colpisce circa un milione di persone, con 190 mila ricoveri l’anno e una spesa complessiva che nel 2019 sarà di 1 miliardo. E che, soprattutto, è la prima causa di morte per chi soffre di malattie e cardiovascolari. Gli specialisti chiedono che siano riviste le linee guida, che si diffonda il ricorso all’ausilio della risonanza, che allo scompenso cardiaco siano dedicate le stesse attenzioni riservate alle malattie oncologiche. E fanno osservare che con un uso più efficace delle nuove tecnologie diminuiranno i ricoveri e dunque la spesa.

(© 9Colonne - citare la fonte)