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Una bicamerale sull’emigrazione, gli eletti all’estero ci credono

 Una bicamerale sull’emigrazione, gli eletti all’estero ci credono

Di una commissione bicamerale sulle questioni degli italiani all’estero se ne parla da tanto, ma la XVIII legislatura potrebbe regalare l’occasione di istituirla davvero. I protagonisti sarebbero naturalmente i parlamentari eletti all’estero, uniti in un’iniziativa “trasversale e bipartisan”, hanno sottolineato i senatori e deputati presenti alla conferenza stampa organizzata alla Camera per spiegare iter e obiettivi della bicamerale. Non si tratta di una proposta nuova, ma gli eletti all’estero la rilanciano nel momento più delicato per la rappresentanza: la recente riforma costituzionale, infatti, taglia anche il numero dei parlamentari eletti fuori i confini nazionali, che passerebbero da 18 (12 alla Camera e 6 al Senato) a 12 (6 alla Camera e 4 al Senato). “Oggi abbiamo portato avanti un’iniziativa congiunta a cui hanno partecipato 14 dei 18 parlamentari eletti all’estero – afferma il deputato di Italia Viva, Massimo Ungaro -. Parlamentari di maggioranza e opposizione eletti nei quattro continenti e di diversi partiti: da Forza Italia al Pd, dal M5S a Italia Viva passando per il Gruppo Misto. Vogliamo sostenere e rilanciare questa proposta: oggi come non mai è necessaria una commissione bicamerale. Discuteremo di questa problematica e di come affrontare l’istituzione di una bicamerale sull’emigrazione e sulla mobilità degli italiani nel mondo con il presidente della Camera Fico e con la presidente del Senato Casellati”.

Diverse le proposte di legge presentate per l’istituzione della bicamerale: l’ultima in ordine di tempo è quella della deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Siragusa. “Sarebbe bello - sottolinea la deputata M5S - arrivare a un testo unico. Avere una bicamerale per gli italiani all’estero permetterebbe di lavorare più sistematicamente”.

È Simone Billi, deputato della Lega, a sottolineare l’importanza che il nuovo strumento istituzionale sia “trasversale e non di parte, altrimenti sarebbe una voce di una sola parte politica”. Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia, sottolinea l’impegno di tutti i parlamentari: “Stiamo cercando di far calendarizzare la proposta di legge sull'istituzione della bicamerale: speriamo che succeda, anche perché dopo il taglio degli eletti all’estero mi sembra di tornare indietro e non di andare avanti”.

Secondo la senatrice di Italia Viva, Laura Garavini, “è opportuna la creazione di una bicamerale alla luce della previsione di un consistente calo del numero dei parlamentari, compresa la circoscrizione estero, che andrebbe a penalizzare le nostre comunità all'estero”.

L’auspicio è che la bicamerale prenda forma prima della fine della legislatura. “Vogliamo lavorare sul serio a questa proposta, che si dovrà concretizzare presto – ribadisce la deputata del Pd Angela Schirò -. Deve essere una nostra priorità in questa legislatura. Pensiamo sia necessario un organo con il quale monitorare l’emigrazione e la mobilità italiana nel mondo”.


Per il senatore di Forza Italia, Raffaele Fantetti, è necessario essere “uniti e coerenti” per “opporsi all'indebolimento” della rappresentanza degli italiani nel mondo: “Non possiamo accettare che venga indebolito nessun presidio istituzionale”, dai Comites al Cgie passando per i parlamentari eletti all’estero. Francesca La Marca, deputata del Pd, definisce la bicamerale una “proposta importantissima” che “ci dà più visibilità, ciò di cui abbiamo bisogno. Vorrei che questa bicamerale si facesse più per sensibilizzare gli italiani in Italia che per gli italiani all'estero”.

Dello stesso avviso è la senatrice di Forza Italia, Francesca Alderisi, secondo la quale “quello che diciamo qui non deve restare circoscritto agli addetti ai lavori. Dal primo giorno mi sono resa conto che c'è un grande lavoro da fare per far arrivare ai colleghi senatori l’importanza del tema”. Convinto che “gli eletti all'estero devono fare rete” è Nicola Carè, deputato di Italia Viva, che ha sottolineato che “l'istituzione di una bicamerale è essenziale non soltanto per salvaguardare la nuova emigrazione ma soprattutto per cercare di creare delle soluzioni per far sì che tanti giovani italiani rientrino in Italia visto che abbiamo bisogno di energie e di giovani per far crescere il Paese”.

Ma sugli italiani all’estero c’è ancora “una visione ottocentesca” e per superarla “bisogna spiegare che è ripartito il trend dell'emigrazione a livelli drammatici – afferma il deputato del Gruppo Misto Alessandro Fusacchia -. Anche altri paesi in Europa hanno expat e rappresentanze come le nostre: invito a stabilire contatti con queste strutture per fare ragionamenti paneuropei”. “È una iniziativa che può andare avanti solo se trasversale - ha invece fatto notare il senatore del Pd Francesco Giacobbe, convinto che è necessaria la collaborazione di tutti i parlamentari eletti all’estero. “La commissione viene fatta per l’interesse dell'Italia - ha aggiunto il senatore - C'è un errore fatto in passato: non siamo stati in grado di convincere il parlamento delle grandi potenzialità degli italiani nel mondo”. Ripreso quindi l’iter del nuovo organismo parlamentare, anche con il sostegno del Consiglio generale degli italiani all’estero: una commissione bicamerale permanente per gli italiani all’estero, spiega in un messaggio il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone, “può assolvere al compito di valorizzare le esperienze maturate all’estero per essere proiettate nel nostro paese”. (PO / Gil – Sip – 27 nov)

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