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Sorpresa: non c’è più
l’emergenza migranti

Sorpresa: non c’è più <br> l’emergenza migranti

di Paolo Pagliaro

(20 dicembre 2019) Dalle statistiche di fine anno arriva qualche buona notizia. Nelle 240 pagine del Rapporto Istat sul benessere equo e sostenibile sta scritto, ad esempio, che, la speranza di vita di chi è nato nel 2018 ha raggiunto il massimo storico: 82 anni e 3 mesi (80,9 per gli uomini e 85,2 le donne), ponendoci al secondo posto in Europa dopo la Spagna. Resta stabile la speranza di vita in buona salute, che al Nord però - con 59 anni e 3 mesi - è più alta di 3 anni rispetto al Mezzogiorno.

Prosegue la riduzione della mortalità infantile e di quella per tumori, diminuisce di un punto percentuale anche il tasso di mortalità per incidenti stradali. Migliorano gli stili di vita, ma qui si tratta di una media perché ci sono regioni come la Liguria e il Molise dove è sensibilmente aumentato il numero delle persone in sovrappeso. C’è naturalmente una stretta relazione tra le condizioni di salute, il titolo di studio e il reddito. Sta meglio chi sa e può curarsi, l’Istat qui non ci dice niente di nuovo. Sono nuove e inattese, invece, alcuna delle notizie che ci porta il sondaggio annuale Ispi-Ipsos sugli italiani e la politica internazionale. Dovendo indicare la minaccia più grave per l’Italia, solo il 12% indica l’immigrazione, questione che quattro anni fa veniva invece messa al primo posto dal 22% degli italiani. Anche la minaccia terroristica non viene quasi più avvertita: la indica il 2% degli intervistati, contro il 26% del 2015. In cima alle preoccupazioni continua a esserci l’economia, mentre la migliore notizia del 2019 è, per un italiano su tre, la mobilitazione internazionale per il clima guidata dalla sedicenne Greta Thunberg.

(© 9Colonne - citare la fonte)