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direttore Paolo Pagliaro

Silvia e Antonio
ragazzi italiani

Silvia e Antonio <br> ragazzi italiani

di Paolo Pagliaro

Sono usciti recentemente due libri che ci parlano di giovani e che servono da promemoria per chi vive distrattamente il presente. “Silvia, diario di un rapimento”, People editore, è scritto dal giornalista Angelo Ferrari e ripercorre l’odissea di Silvia Romano, la 23 enne cooperante milanese rapita un anno fa in Kenya. Di lei si è parlato un po’ in occasione dell’anniversario del sequestro. Ma è stata un’attenzione di circostanza, un risarcimento insufficiente a compensare un anno di silenzio. Silvia, milanese, laureata con una tesi sulla tratta degli esseri umani, era in Kenya per una onlus e si occupava di bambini, coerente con quello slogan (“aiutiamoli a casa loro”) chissà quante volte sentito. L’ha rapita un gruppo jihadista, probabilmente perché cristiana. Qualcuno in Italia aveva fatto intendere che se l’era cercata. A Silvia non è stato dedicato un centesimo dell’attenzione enfatica che ha accompagnato la disavventura dei due fucilieri arrestati in India con l’accusa di omicidio.

C’è un altro ragazzo italiano che non potrà invece tornare. Si chiamava Antonio Megalizzi, era un trentino di sangue calabrese, e quando un anno fa un terrorista lo assassinò al mercatino natalizio di Strasburgo scoprimmo che a 29 anni si potevano coltivare passioni decisamente fuori moda come l’Europa, un mondo senza muri, un’informazione corretta. Di Megalizzi parla Paolo Borrometi in un libro che Solferino ha titolato “Il sogno di Antonio”. E’ un’altra storia che ci racconta quali tesori nasconda quella generazione a cui apparteneva anche Giulio Regeni, il ricercatore italiano dell’Università di Cambridge ucciso in Egitto nel 2016, e che ancora aspetta giustizia.

(© 9Colonne - citare la fonte)