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Donne, Boldrini: codice fiscale in centri antiviolenza? Lombardia ci ripensi

Roma, 8 gen – “Trovo molto preoccupante la decisione della Regione Lombardia di chiedere alle donne che chiedono soccorso nei centri antiviolenza di depositare anche il Codice fiscale. Questo impedisce l’anonimato che è alla base del percorso che queste donne devono fare, che è un percorso fatto anche di autostima, di capacità di vedere la vita in altri termini, di riuscire a ricostruirsi un’esistenza”. Così in un’intervista a 9colonne l’ex presidente della Camera Laura Boldrini. “Svilire l’esperienza dei centri antiviolenza e trasformarli in meri servizi – aggiunge la deputata - è qualcosa che nega il senso del lavoro che questi centri stanno facendo da molti anni nel territorio. Mi sento quindi di solidarizzare con Cadmi (Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano, ndr) che a Corsico (Mi) si è vista nelle condizioni di non poter continuare il lavoro portato avanti, mi auguro quindi che la Regione Lombardia riconsideri questa scelta che veramente è dannosa per le donne che invece con difficoltà e con tanto sforzi cercano di uscire dalla violenza domestica messa in atto da chi dovrebbe amarle e rifarsi una vita quasi sempre insieme ai loro figli”. (PO / Roc)

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