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Bibbiano e Varese
che differenza c’è

Bibbiano e Varese <br> che differenza c’è

di Paolo Pagliaro

(16 gennaio 2020)  Pochi giorni fa a Monza una donna e suo marito sono stati assolti con formula piena dalle accuse di violenza sessuale e maltrattamenti sui due figli. Le accuse risalgono a sei anni fa, quando la coppia fu denunciata dagli operatori di una comunità della provincia di  Varese. I bambini – oggi ragazzi – furono quindi tolti ai  genitori e dati in affidamento. L’esito del processo ha dimostrato ora che si trattò di un tragico errore di chi presentò l’esposto e del giudice minorile che lo accolse. 

Casi simili, con l’aggravante del dolo, sono al centro del caso Bibbiano. La differenza è che a Varese nessuno l’ha buttata in politica.
Ogni anno in Italia vengono dati in affidamento circa 14 mila minorenni. Non mancano i casi controversi e gli abusi.   Ma l’allontanamento dei bambini e dei ragazzi dalle loro famiglie è in genere un doloroso provvedimento salvavita.
Secondo dati elaborati dal Comando Interforze che ha curato il rapporto di Terre des Hommes  “Indifesa 2019”, in un anno ci sono stati 2 mila minorenni – in maggioranza bambine e ragazze – vittime di reati subìti all’interno della famiglia, proprio nel contesto che più dovrebbe proteggerle. In un anno i maltrattamenti sono aumentati del 14%, l’abuso dei mezzi di correzione del 7. La violenza sessuale è il secondo reato più diffuso. Cresce il numero di minori vittime di pedopornografia. Dal 2000 a oggi 500 bambini sono stati uccisi dai loro genitori o da altri familiari. La diffusione della cocaina sta provocando devastazioni familiari a cui i servizi sociali e i tribunali dei minori cercano di porre rimedio tra mille rischi e difficoltà. Chi li accusa di rubare i bambini, dovrebbe sapere che quasi sempre li stanno salvando.

(© 9Colonne - citare la fonte)