Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LIBIA, BERLINO PROMETTE:
UN PAESE LIBERO E UNITO

Cessate il fuoco, embargo sulla vendita di armi, riattivazione dei processi politici, riforma del settore della sicurezza, riforma economiche e finanziarie, rispetto dei diritti umani e delle leggi umanitarie internazionali. Sono i sei macro-capitoli, suddivisi ognuno in una serie di sotto-punti, del documento espresso dai partecipanti alla Conferenza sulla Libia organizzata dalla Germania a Berlino, e che ha visto sedersi al tavolo, oltre alle parti in causa del conflitto libico, anche Algeria, Cina, Egitto, Francia, Germania, Italia, Russia, Turchia, Repubblica del Congo, Emirati Arabi, Regno Unito, Stati Uniti, Onu, Unione Africana, Unione Europea e Lega degli Stati Arabi. Ai sei punti sopra menzionati si aggiunge un ‘follow up’ che definisce il percorso di verifica da svolgere nel tempo sugli eventuali progressi ottenuti. “Riaffermiamo – si legge nel documento – il nostro pieno impegno per garantire la sovranità, l’indipendenza, l’integrità territoriale e l’unità nazionale della Libia. Soltanto una guida libica e un processo politico completamente interno può mettere fine al conflitto e portare una pace duratura”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha spiegato da Berlino che “la Libia è un tema di sicurezza nazionale e come Italia siamo pronti ad ospitare la prossima riunione per implementare il processo politico e dare stabilità alla regione. Non è la guerra, non sono le armi la risposta al conflitto in corso. Deve prevalere il dialogo e l’Italia continuerà a ribadirlo in ogni sede”.

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