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L’Europa riscopre
i treni notturni

L’Europa riscopre <br> i treni notturni

di Paolo Pagliaro

Sembra un ritorno al passato e invece è una notizia che ci parla di futuro. Questa mattina alle 11 è arrivato al binario 6 della stazione di Bruxelles-Midi il primo treno notturno da Vienna, denominato Nightjet. Il convoglio della compagnia austriaca ÖBB è giunto a destinazione dopo circa 14 ore di viaggio e 15 fermate, tra le quali Linz, Norimberga, Francoforte e Liegi. Da 16 anni in Belgio non operavano più treni notturni. Nel 2003 infatti le ferrovie statali avevano annunciato la fine del servizio a causa della concorrenza delle compagnie aeree low-cost.

Adesso tutto sembra improvvisamente cambiato. Primo, perché anche sui treni il prezzo del biglietto è diventato competitivo con quelli di Ryanair o di Easyjet. Da Vienna a Bruxelles, per dire, c’è chi se l’è cavata con 30 euro. Ma la seconda ragione, su cui si soffermano oggi i media belgi, è che il collegamento ferroviario ha generato emissioni di Co2 dieci volte inferiori a quelle che per lo stesso percorso avrebbe causato un aereo: 40 chili contro 410. Un risparmio analogo si ottiene sulla tratta Vienna-Milano e Vienna-Roma, già attive da tempo.

Il ritorno dei treni letto è segnalato anche in Gran Bretagna, tra Londra e la Scozia. E anche in questo caso per ragioni ecologiche. Il sito Eunews, che segnala l’avanzata dei trasporti green, parla di “effetto Greta”. La ragazza che ha sensibilizzato il mondo sui rischi legati al cambiamento climatico deve aver convinto anche gli organizzatori del World Economic Forum, che comincia oggi a Davos. Gli ospiti, molti dei quali sono tra le persone più ricche del pianeta, sono stati invitati a usare il treno invece dei jet privati e, una volta arrivati, a spostarsi a piedi invece che in macchina. Poiché le strade sono ghiacciate c’è stata qualche slogatura.

(© 9Colonne - citare la fonte)