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E. ROMAGNA, BONACCINI:
SI PUO’ BATTERE SALVINI

E. ROMAGNA, BONACCINI: <br> SI PUO’ BATTERE SALVINI

"Non bastano i selfie, non basta riempire le piazze. Non bastano i chilometri percorsi". È necessario molto di più. Una partecipazione fisica e non virtuale ma soprattutto "mettere in contatto le persone e farle sentire parte di uno stesso progetto". Ne è convinto Stefano Bonaccini che parla nel corso di una conferenza stampa al suo comitato elettorale, a Casalecchio, nel bolognese, dopo quella che ha definito una "storica vittoria". È sereno e soddisfatto il presidente rieletto (con oltre il 50% dei consensi e un'affluenza al 67,7%) e senza troppi giri di parole sottolinea: "Abbiamo dimostrata che non è vero che Salvini non lo si può battere". "La campagna l'ha fatta diventare nazionale lui" chiarisce il presidente che aggiunge: "Ha giocato a Salvini contro Bonaccini. A me quella sfida non interessava, ma Salvini ha perso e io ho vinto, abbiamo vinto". Per Bonaccini, che dice di conoscere un solo "vero capitano" e "che si chiama Ivan Zaytsev" (lo schiacciatore della Nazionale e del Modena volley ndr), quella in Emilia Romagna "è stata la vittoria della concretezza e del territorio", di chi ha saputo unire "i valori alle idee per il futuro". Principalmente è stata la vittoria della partecipazione che è stata "straordinaria" e che ora lascia ben sperare: "Abbiamo smentito le cassandre che indicavano che sarebbe stata la debacle del Pd". "Ero abbastanza sicuro di vincere ma non con uno scarto così largo" ha ammesso Bonaccini che ha parlato di un "risultato bellissimo": "Non ci credeva nessuno ma io girando ho avvertito qual era il clima. Lo sentivo. Ero molto fiducioso. Non ho mai visto tanta partecipazione: ho sentito un largo e caloroso affetto intorno a me e questo mi ha dato una grande forza".

Bonaccini in conferenza stampa ha parlato di affluenza e mobilitazione perché "la partecipazione dà un valore ancora più grande a questo risultato": "Spero sia un punto di ripartenza per il mio partito e per un nuovo centro sinistra" che dovrà tornare a occupare quei luoghi che Salvini ha saputo riempire. Impossibile, allora, non lanciare un messaggio a chi ha riempito le piazze, alle sardine: "Per la prima volta ho sentito poco fa al telefono Mattia Santori e l'ho ringraziato - ha raccontato il presidente - e ho ringraziato tutte le sardine per la mobilitazione che hanno prodotto". E non solo: anche per aver ricordato che "abbiamo bisogno di pacatezza e toni civili". "Mi hanno colpito - ha aggiunto - quando hanno detto che si sentivano ben rappresentati dal governo di questa regione. Non ci siamo mai parlati ma c'è sempre stato rispetto e stima reciproca". Archiviata la campagna elettorale e pronto per l'appuntamento stasera a Modena "vi aspetto in Piazza Grande per festeggiare e per ringraziare i tantissimi che ci hanno dato una mano", Banaccini promette che presto si metterà al lavoro ("perché la regione ha bisogno di non fermarsi un solo minuto") per comporre la nuova giunta: "Comporrò una squadra con donne uomini in maniera paritaria. Tante donne e tanto uomini. La farò partendo da competenza, esperienza, capacità di lavoro sul campo. Ho bisogno di donne e uomini capaci". Capaci di rendere la regione migliore, di renderla competitiva e protagonista tra "i territori più avanzati d'Europa e del mondo". Tanto ha dimostrato l'Emilia Romagna, ma tanto ha ancora da dimostrare. Una cosa è certa: "Se vuoi suonare i campanelli non vieni qui, li suoni a casa tua". (Gil - 27 gen)

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