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direttore Paolo Pagliaro

In Toscana aprono
80 nuove fabbriche

In Toscana aprono <br> 80 nuove fabbriche

di Paolo Pagliaro

(3 febbraio 2020) Il 2019 è finito male per l’economia. Sono diminuiti Pil, produzione industriale e occupazione.  Proprio per questo ha del miracoloso ciò che accade  in Toscana, dove hanno aperto o stanno per aprire ottanta nuove fabbriche. Da Firenze ad Arezzo, da Prato a Lucca, da Santa Croce sull’Arno a Pisa fino a Siena si inaugurano capannoni con macchinari e software  innovativi.
Investono soprattutto le aziende della pelletteria e della farmaceutica. 20 mila metri quadrati per le borse di Yves Saint Laurent a Scandicci, 40 milioni investiti da Fendi a Bagno a Ripoli, 20 milioni da Celine per una fabbrica a Radda in Chianti. Nuovi stabilimenti di  Loro Piana e Bulgari a  Firenze. Aprono concerie e fabbriche di accessori ad Arezzo, Montemurlo, Pistoia, Montevarchi. Nel settore farmaceutico si segnalano sette nuovi stabilimenti. Nel Senese Menarini investe sulla produzione di vaccini, e un’altra multinazionale – Eli Lilly – stanzia 100 milioni a Sesto Fiorentino. Si inaugurano nuovi siti produttivi anche nei settori della carta, nella raffinazione di metalli preziosi, nelle macchine per packaging.
A questa fioritura – segnalata dal Sole 24 Ore di sabato –  non è estranea la politica industriale della Regione Toscana, che ha creato una struttura con il compito di attrarre nuovi investimenti, fornendo risposte chiare e veloci alle imprese.  I progetti che negli ultimi due anni  hanno ricevuto assistenza sono cinquanta, mentre trenta sono stati i protocolli sottoscritti con amministrazioni locali e aziende per facilitare gli insediamenti. La Toscana esprime dunque a buon diritto il rappresentante delle Regioni nel  Comitato interministeriale per l’attrazione degli investimenti esteri. Attivismo e risultati  che il governatore uscente Enrico Rossi lascia in eredità al suo successore.

 

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