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direttore Paolo Pagliaro

Scomparsa una città
grande come Trento

Scomparsa una città <br> grande come Trento

di Paolo Pagliaro

(11 febbraio 2020) Oggi l’Istat ci ha detto che per il quinto anno consecutivo il numero dei residenti in Italia è diminuito. Nel 2019 si sono persi 116 mila abitanti, l’equivalente di una città come Trento o Forlì.  Il calo demografico è dovuto soprattutto alla diminuzione delle nascite, e si accentua a causa del minor numero di nuovi arrivi dall’estero  e dell’aumento degli italiani che emigrano.
Il dato sul ricambio naturale – cioè la differenza tra le nascite e i decessi - è il più basso mai registrato dalla fine della prima guerra mondiale: è un saldo negativo pari a 212 mila unità, che è la differenza  tra le 435mila nascite e i 647mila decessi. Vuol dire che per ogni 100 persone che muoiono, ci sono appena 67 neonati. Dieci anni fa erano 96.
 La crisi demografica riguarda soprattutto il Sud. E’ drammatica in Sardegna e in Regioni come il Molise e la Basilicata, che in un solo anno hanno perso l’1% della loro popolazione. Sono aumentati invece i lombardi e gli emiliani.
Sono arrivati 265mila stranieri, e 45 mila se ne sono andati. Ma con loro se ne sono andati anche 120 mila italiani.
Come si è detto, le nascite sono poche. Sarebbero ancor meno senza le immigrate: è straniera una nuova mamma su cinque.
Al declino demografico si accompagna l’incremento della longevità: la speranza di vita alla nascita è oggi di 81 anni per gli uomini e di 85 per le donne. Quasi un italiano su quattro ha ormai più di 65 anni,  mentre solo il 13% ha meno di 15 anni. E’ evidente ai demografi e un po’ meno ai politici che presto avremo problemi molto seri di sostenibilità del sistema pensionistico e di quello sanitario.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)