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direttore Paolo Pagliaro

La guerra di Trump
allo stato sociale

La guerra di Trump <br> allo stato sociale

di Paolo Pagliaro

(12 febbraio 2020) Ieri il presidente degli Stati Uniti ha presentato la sua proposta di manovra economica per l’anno fiscale 2021, che comincia il primo ottobre di quest’anno.  E’ una manovra da 4.800 miliardi di dollari ed è la sintesi perfetta di ciò che in America si intende per destra. 

Per poter abbassare le tasse e completare la costruzione del muro con il Messico, Trump propone di ridurre  i prestiti ai giovani che intendono iscriversi all’università, tagliare gli stanziamenti per l’edilizia popolare e gli aiuti alle classi più disagiate. Il presidente chiede una forte riduzione delle spese per la sanità pubblica e l’assistenza. Diminuiscono di tre miliardi gli aiuti ai senzatetto e di 182 miliardi i fondi per i buoni pasto governativi. Verranno ridotti gli aiuti esteri allo sviluppo e  i programmi federali per l’Housing sociale. Diminuirà del 26% la spesa dell’Agenzia per la protezione ambientale.
I soldi così risparmiati verranno in gran parte usati per finanziare il taglio delle tasse. Ma serviranno anche per aumentare gli assegni ai veterani e la dotazione dell’Agenzia che si occupa della sicurezza nazionale. Ci saranno più risorse per costruire centri di detenzione per immigrati irregolari,  aumenteranno le spese militari e il bilancio della Nasa.
Nella lunga campagna elettorale che si concluderà con le presidenziali del 3 novembre,  i democratici scontano la contrapposizione tra moderati  e radicali, ma agli uni e agli altri non dovrebbe essere comunque difficile proporre un modello di America diverso da quello di Trump.  

(© 9Colonne - citare la fonte)